di REDAZIONE –
MARCHE – Occupano quasi un terzo della superficie regionale e sono la culla di ambiente e biodiversità. Proprio in queste zone nasce la maggior parte delle eccellenze dell’agroalimentare capace generare un’economia sostenibile e duratura. Stiamo parlando dell’area montana marchigiana che, non a caso, ospita un agriturismo su cinque tra valli, cime, panorami mozzafiato e borghi incantevoli. Lo rende noto Coldiretti Marche in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, istituita dalle Nazioni Unite e celebrata l’11 dicembre, per evidenziare l’importanza di questi territori per la salute del pianeta e il benessere delle persone. Aree delicate, quasi 3mila chilometri quadrati nella nostra regione, spesso a rischio abbandono ma presidiate da oltre 200 aziende agricole che hanno puntato sull’agriturismo. Un settore che nell’intera regione offre quasi 13mila posti letto, circa 600 piazzole di sosta e oltre 18mila posti tavola e una gamma di attività all’aperto (come equitazione, escursioni, trekking, mountain bike, eccetera). Attività fortemente penalizzate dall’emergenza sanitaria e per le quali Coldiretti si è battuta per far ottenere misure compensative e altri strumenti per fronteggiare la situazione.
«Non ultimo il pressing per consentire gli spostamenti tra i Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno – sottolinea la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni – visto che la chiusura dei Comuni in questi giorni rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti. Limitare gli spostamenti impedirebbe agli ospiti di raggiungere le strutture, situate per la maggior parte in piccoli comuni. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi, con un numero contenuto di posti letto e tavola e con ampi spazi all’aperto, sono i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche».
Dall’inizio della pandemia Coldiretti, a livello nazionale e regionale, ha sempre sollecitato le istituzioni su questo fronte. Dalle iniziali precisazione sulla possibilità di alloggiare e far mangiare gli ospiti, alla successiva apertura su asporto e consegne a domicilio, dall’esonero contributivo fino ai ristori economici. Agli agriturismi, attraverso l’azione di Coldiretti, sono inoltre arrivate misure a sostegno della ristorazione da parte del Governo (come ad esempio i 600 milioni a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari previsti nel Dl Ristori 4) e da parte della Regione Marche che ha previsto bonus fino a massimo di 4mila euro per la perdita di fatturato (dalla Piattaforma 210) e un ulteriore fondo da 5 milioni recuperato all’interno del Psr.
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