di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La situazione sanitaria nel sud delle Marche sta purtroppo evolvendo in maniera drammatica». É quanto afferma in una nota stampa il dott.Nicola Baiocchi, presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”. Che aggiunge: «Nella provincia di Fermo l’ospedale Murri è in gravi difficoltà per l’elevato numero di positivi tra il personale sanitario e tra i pazienti, che necessitano di cure ospedaliere. I malati vengono inviati sia a San Benedetto del Tronto che ad Ascoli. Lungi dall’esternare lamenti sciocchi e strumentali, quanto inutili, dobbiamo constatare che ci troviamo di fronte ad una situazione tanto allarmante da richiedere la consapevolezza e l’impegno di tutti. Oltre ad un contegno consono da parte di certi politici i quali, quando hanno avuto tra le mani la sanità dell’emergenza del nostro territorio, di cui hanno dimostrato di non avere alcuna cognizione, non hanno saputo fare di meglio che sacrificare il nostro ospedale».
«E proprio in queste ore un altro grave allarme contagio proviene dai reparti di Rianimazione e Cardiologia dell’ospedale di Urbino. – afferma Baiocchi – Appare chiaro che ogni ospedale, nessuno escluso, dovrà dare la massima disponibilità di posti letto e di personale, senza trincerarsi dietro pretestuose richieste di “pulizia” a spese di altri. Siamo certi che gli operatori del Madonna del Soccorso daranno, come già avvenuto, il massimo del loro impegno per affrontare e risolvere nel migliore dei modi questa terza ondata, prevista e temuta da molti epidemiologi e infettivologi. Chiediamo perciò a tutti, cittadini, operatori sanitari, ma soprattutto politici, di impegnarsi in modo costruttivo affinché tutte le energie spese siano dedicate esclusivamente a superare questo grave momento».
«Facciamo notare che ad oggi la provincia del Piceno ha il più basso indice di positivi per 100.000 abitanti: 124, mentre la Regione è a quota 250. Fermo, purtroppo, è arrivata a 315 valore da zona rossa totale. Perciò non è certamente questo il momento di tirarsi indietro. – conclude Baiocchi – Sarebbe pertanto cosa gradita che non venisse ostacolato il lavoro di tutti gli addetti ai lavori e delle istituzioni interessate alla gestione dell’emergenza, con critiche pretestuose e interrogazioni autolesionistiche (il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate ieri dalla Casini) accantonando, almeno per una volta, i personali ed egoistici tornaconti personali».
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