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L’assessore regionale alla Ricostruzione ha inaugurato la struttura delocalizzata del bar pizzeria dell’Hotel Felycita di Ussita. Castelli:«Ricostruzione e rivitalizzazione economica priorità per non far spopolare comuni terremotati» –
MARCHE – «Alle attività di verifica della ricostruzione si è anche reso necessario monitorare la branca attinente a quella della rivitalizzazione economica delle aree terremotate perché questi due obiettivi devono andare di pari passo, al fine di evitare che il territorio si spopoli. Per favorire questo obiettivo ci siamo prodigati sotto la spinta del Commissario Legnini affinché ci fosse nella legge di bilancio 2021 uno stanziamento pari a 160 Mln di euro per il Contratto istituzionale di sviluppo. Una misura che unitamente alla porzione di Recovery plan dedicata alle aree del sisma mira al recupero di competitività economica delle montagne e dei borghi colpiti dal terremoto, come il comune di Ussita che ha sempre avuto una economia turistica di grande tradizione e potenzialità. Questi Comuni devono essere aiutati perché la crisi economica prima e la crisi prodotta dal sisma dopo, si trovano in una condizione di non poter autonomamente curare i propri comprensori. Il fatto che si sia curata la delocalizzazione di strutture ricettive turistiche come quella che abbiamo inaugurato è sicuramente un segnale di incoraggiamento che va nel verso giusto».
Così l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli accompagnato dal direttore dell’Usr Stefano Babini e accolto dalla sindaca di Ussita, Silvia Bernardini, ha inaugurato la struttura delocalizzata del bar pizzeria dell’Hotel Felycita.«Oggi dopo tanto tempo – ha sottolineato Bernardini – Frontignano torna a vivere e vedere tanta grinta e gioia dei gestori di questa struttura delocalizzata ci fa ben sperare che Ussita torni ridente e bella come prima». É di circa 105 mq l’area dove è stata posizionata la struttura temporanea situata a ridosso degli impianti sciistici. La Regione Marche ha provveduto a stanziare un apposito fondo per l’acquisto di moduli prefabbricati composti da elementi in acciaio e da pannelli in lamiera zincata preverniciata e per la realizzazione delle relative opere di urbanizzazione. Con la buona notizia dello studio condotto dall’Università di Camerino che non ci sono faglie attive e capaci sul territorio sarà possibile riprendere la ricostruzione.
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