La storia di Giuseppe il marinaio nel nuovo romanzo di Benedetta Trevisani

di ENRICA LOGGI –

“Giuseppe nei tempi del mare” è il titolo dell’ultimo libro della scrittrice sambenedettese Benedetta Trevisani. Il protagonista si muove nel mondo della nostra marineria del secolo scorso, offrendo allo specchio della storia le sue esperienze di vita e di lavoro a stretto contatto con l’elemento marino di cui impara a conoscere ogni risvolto, sia felice, sia impervio.
Il libro è un vero e proprio romanzo storico, per i riferimenti continui ad un vissuto che abbraccia gli anni dell’infanzia di Giuseppe percorrendo le memorie di altri personaggi di San Benedetto: tutto è documentato, tutto è consegnato allo scrigno prezioso della vita, dalle creature marine all’ossatura delle barche, che imperversano nei momenti della marineria, formandone un tessuto che allo sguardo del presente fornisce un’andatura mitica, quasi leggendaria.
Dal piccolo “Isè” funaio la storia procede per racconti separati, come in un palinsesto od un polittico, dove si affacciano i luoghi frequentati dalle navi sambenedettesi, i porti adriatici come quelli oceanici, e dovunque la vita dei marinai si disegna fortemente nelle sue forme monumentali, percorse dal nostro personaggio in varie guise, man mano che la sua età lo rende partecipe di avventure che s’imprimono sulla sua pelle come degl’inestinguibili tatuaggi.
Giuseppe conosce un amore nel porto di Marsiglia, conosce Carmen e con lei la vita sboccia come un fiore esotico, per poi spegnersi nei ricordi degli anni a venire, quando le vicende lo sbarcheranno in altri luoghi, e anche in un amore coniugale. Lo vediamo costantemente impegnato a manovrare il motore della sua barca, davanti a un mare imprevedibile capace di squassarne l’andatura, quando sulla sua immensa superficie si agitano i venti, si sconvolgono le vicende umane per fare posto all’indicibile. Indicibile è il ventre profondo del mare, che talvolta inghiotte la vita dei marinai e la nasconde nel suo abisso.
Accanto alla narrazione dei vari momenti della vita del protagonista, si snoda tutto un percorso segnato dal linguaggio delle acque: il mare dei venti che accarezzano o rovesciano la ventura della pesca.
Nonostante tutto la vita di Isè, dall’infanzia di piccolo funaio, alla maturità di motorista, è profondamente vissuta a braccio con le onde, al fascino dei porti dove il nostro vive le sue avventure, i suoi rapporti con i compagni di lavoro con cui intreccia ricchi dialoghi, in una specie di talento che lo lega a chi divide con lui la vita della pesca, e i momenti felici del ritorno a terra, dopo le grandi fatiche che segnano la vita di tutti.
Giuseppe conosce il linguaggio fatidico di chi è esposto ad affrontare le incertezze, i pericoli, le storie e perfino le leggende che formano il tessuto di un’esistenza consegnata a una volontà superiore, alla bellezza del suo paese d’origine, San Benedetto, dove riposa sereno nei ritorni a terra, dove crescono i suoi figli, e dove la sua esistenza lentamente guarisce i ricordi dei naufragi, riscoprendo un’estrema identità dentro le pareti di una stanza, dove si consuma anche il declino della sua vita, del presente immerso nel suo passato, e l’età avanzata è uno specchio costante, un traguardo dove felice e dove amaro, nel pensiero dei suoi viaggi, dei suoi affetti.
Molti sono i personaggi di questo romanzo, tutti legati alle profondità e alle sontuose ricchezze del mare, magistralmente descritti da Benedetta, evocati dalla profonda veridicità della sua immaginazione, dolcemente appartenenti al suo talento di narratrice ed evocatrice di momenti sereni e di altri terribili con lo stesso amore, con la stessa devozione alla sua città che è anche la nostra, e di essa attraverso una magica parola conosciamo i profondi segreti, il linguaggio dei mestieri e degli amori, il senso profondo e ineffabile della vita, consegnata a una fede che riesce a vincere perfino sulla morte, in un magistrale connubio tra il documento e la fantasia.

Benedetta Trevisani, Giuseppe nei tempi del mare, Manni Editore, 2019.

Benedetta Trevisani è nata nel 1947 a San Benedetto del Tronto, dove vive. Dopo la laurea in Lettere classiche a Bologna ha vissuto qualche anno in Pakistan insegnando in una scuola sulle rive dell’Indo, dove si realizzava una grande diga. Rientrata in Italia è stata docente di italiano, latino e greco nei licei di Fermo e San Benedetto del Tronto.
Ha scritto libri di narrativa, anche per ragazzi.

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