di REDAZIONE –
ACQUAVIVA PICENA – «Il matematico di origine libanese Nassim Nicholas Taleb descriverebbe il momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una straordinaria avversità degli avvenimenti, come il “Cigno Nero” degli anni ’20 contemporanei, menzionando il suo celebre saggio filosofico-letterario pubblicato circa dieci anni fa». É quanto afferma Franco Leone Salicona, Direttore Generale della Banca del Piceno. «Il contesto che stiamo vivendo è particolarmente complesso, la pandemia ha delineato uno scenario ricco di incertezza e ambiguità. L’elemento comportamentale che ha demarcato la possibilità di sopravvivere agli eventi è stata la capacità di adattamento, e la Banca del Piceno in questi anni ha dimostrato di possederla. Nell’ultimo triennio il nostro istituto ha affrontato e superato abilmente diverse pietre miliari del percorso programmato nel piano industriale di riorganizzazione e rilancio. La fusione di due realtà, la migrazione di due sistemi informatici e in particolare un cambio di paradigma legato al nuovo modello organizzativo che ha posto al centro le esigenze del nostro Socio e dei nostri Clienti. – spiega Salicona – Inoltre, la Revisione della Qualità degli Attivi (AQR) ha posto la Banca sotto la lente d’ingrandimento della BCE esprimendo una valutazione sui crediti (Credit File Review) ampiamente positiva, a conferma di una solida capacità di sostenere il territorio anche in condizioni straordinarie come quelle conseguenti allo scoppio della pandemia da Covid-19, sia nei confronti del tessuto imprenditoriale con nuova liquidità, prestiti e moratorie per le imprese, che verso i privati per sopperire al duro momento che ogni famiglia sta ancora attraversando».
«Per rispondere alle esigenze dei Clienti e conseguentemente ai cambiamenti organizzativi, con attenzione ai bisogni professionali e individuali, la Banca ha investito molto su un asset fondamentale: la Crescita delle nostre Persone. – prosegue Salicona – L’obiettivo alla base di tale scelta risiede nella volontà di arricchire le competenze e la motivazione dei colleghi, di incentivarne lo spirito di squadra e la capacità di problem solving. Il risultato finale sarà una maggiore qualità dell’organizzazione aziendale insieme all’acquisizione di soft skill fondamentali come il miglioramento della capacità di comunicare in maniera più efficiente ed efficace sia per il singolo che per i processi condivisi. Inoltre, il nostro istituto, lungimirante nelle scelte strategiche in relazione soprattutto alla centralità del cliente, ha implementato un processo di analisi chiamato Net Promoter Score (NPS), al fine di conoscere e valutare il grado di soddisfazione della clientela. Un anello fondamentale nella catena di valore messa in atto nell’ultimo triennio al fine di ragionare sulle scelte da compiere in base alle esigenze di ogni Famiglia o Impresa. I risultati, raggiunti grazie alla fiducia dei nostri Soci e Clienti unitamente all’impegno di tutte le strutture dell’istituto, confermano la scelta compiuta dalla Banca del Piceno sulla strada da percorrere e sulla strategia da adottare».
«Per il prossimo triennio abbiamo prefissato degli obiettivi molto sfidanti che hanno nelle parole chiave di Crescita e Territorio il loro perno. La Banca del Piceno è pronta a vedere oltre l’oggi, convinta che il territorio abbia bisogno per le sue famiglie e imprese di una banca semplice e concreta, oltre che capace di coltivare relazioni di valore con i cittadini e imprenditori. – afferma Salicona – Noi saremo il loro miglior partner, ma per farlo abbiamo bisogno di crescere ancora, creando valore e supportando l’ecosistema socioeconomico per rispondere alle diverse complessità che si presenteranno. Un’analisi dei dati ci permette di osservare chiaramente che l’esercizio 2020 appena concluso, e il cui Bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione verrà sottoposto all’approvazione dei Soci durante la prossima Assemblea, evidenzia cinque aspetti peculiari. Il primo, un profilo di rischio significativamente migliorato. Il valore NPE al 31 dicembre 2017 era del 24,94%, superiore rispetto alla media del sistema bancario italiano. Nel primo semestre 2020 la nostra Banca si attestava con un NPE sul 11,19% a fronte del 11,50% del Gruppo Iccrea, rispetto alla media nazionale di 8,6%. Al termine dell’anno 2020 la Banca del Piceno chiude a 8,67% a fronte del 9,4% della Capogruppo ICCREA, confermando il costante miglioramento e il continuo allineamento del nostro istituto verso la posizione del Gruppo e verso il valore medio di mercato, quest’ultimo ad oggi di poco superiore al 5% circa.
Per il prossimo triennio, tenendo conto dell’impatto delle stime post crisi Covid-19, uno studio realizzato da KPMG prevede 50/100 Mld di nuovi NPL a seguito della crescita dei tassi di default di 100/200 bps, implicando una necessaria prosecuzione del percorso di decrescita anche a fronte di prevedibili fluissi di credito anomalo. A tal proposito la Banca ha già individuato un portafoglio oggetto di “curve out” di UTP per raggiungere gli obiettivi del piano ICCREA, ovvero il 6,5% a fine 2023. Da ultimo e, non meno importante, il Texas ratio da quota 103,96% nel 2017 è diminuito raggiungendo il livello di 24,59% nel 2020, insieme alle coperture NPE che nel medesimo periodo passano dal 47,35% al 56,05%. Il secondo aspetto, l’efficienza operativa in ulteriore recupero e prossima all’obiettivo prefissato dal piano nel 2018 che prevedeva una costante decrescita dei costi operativi complessivi da 26,1 Mln a 24,3 Mln, tra cui il costo del personale che varia da 16,8 Mln a 14 Mln, mentre le commissioni nette da 8,9 Mln del 2017 passano a 11,7 Mln del 2020, registrando in quest’ultimo anno una lieve flessione dovuta principalmente al lockdown imposto dal virus Covid-19 e quindi una naturale contrazione della monetica (transato POS). Il terzo tema riguarda il progressivo ma costante miglioramento dell’attività commerciale, emerge una qualità e quantità di volumi di Raccolta Diretta in grado di attestarsi a quota 1,58 miliardi di euro, in crescita rispetto a 1,45 miliardi del 2019. Insieme alla Raccolta Indiretta, pari a 263 milioni di euro, (di cui 191 mln Racc. Qualificata registrando quest’ultima una crescita del 16,5% rispetto al 2019 nonostante la elevata volatilità dei mercati generata dalla pandemia) crescono anche gli Impieghi in bonis che dai 595 milioni del 2019 passano ai 609 milioni del 2020. Il quarto aspetto concerne il profilo di liquidità, decisamente migliore rispetto al triennio in corso. Il Loan To Deposit passa da 73,42% del 2017 a 59,50% del 2020 e il Net Stable Funding Ratio (NSFR), che punta a rafforzare la capacità di una banca nel far fronte in maniera positiva a eventi avversi su un più lungo orizzonte temporale varia dall’ 119,65% nel 2018 al 172,20% nel 2020, contenendo quindi l’esposizione della Banca del Piceno ai rischi».
«Infine, l’ultimo dei cinque scenari analizzati è quello relativo all’andamento dei tassi in correlazione all’evoluzione del nostro income, osservato sotto la chiave di lettura del rapporto Cost-Income. – aggiunge Salicona – I tassi Euribor per quanto riguarda gli impieghi sono diminuiti, mentre quelli relativi alla raccolta sono sostanzialmente stabili e, tenendo conto che buona parte dei nostri impieghi è a tasso variabile e a medio termine, a parità di volumi il fatturato in maniera ereditaria scenderà. Il Cost-Income della Banca del Piceno nel 2020 fa registrare un 75,63% valore inferiore rispetto a quello del 2019. All’interno dei dati 2020 la banca ha già apprezzato maggiori costi sul credito per effetto del peggiorato scenario macroeconomico, attraverso ulteriori accantonamenti collettivi. Inoltre, già nel primo trimestre 2021, la Banca ha ulteriormente accresciuto le collettive per effetto delle difficoltà finanziarie che incontreranno gli imprenditori nella gestione “pandemica”.
Il piano proietta, quindi, nel futuro la nostra azienda verso uno scenario favorevole con maggiore solidità e basso rischio. Gli obiettivi quantitativi ROE, TCR, Cost-Income e Texas Ratio sono ambiziosi, ma non ci fermeremo semplicemente lì. Oggi più che mai l’attenzione all’impatto sociale, al benessere, alla qualità della vita, all’ambiente, al rispetto delle regole e del buon governo rappresentano asset intangibili più che mai concreti nei benefici che genererebbero su ognuno di noi, per le famiglie, per le imprese e per l’intera società. In particolare, rispetto delle regole e buon governo sono, stante analisi di mercato e studi di settore, fonti di creazione di valore per i Soci. Inoltre, nel secondo semestre, istituiremo e avvieremo un canale diretto con i nostri Soci, sarà un luogo di ascolto e confronto su tutte le migliori proposte con cui migliorare, insieme, la Banca del Piceno.
Durante il difficile periodo del 2020 il nostro istituto è stato vicino ai suoi Soci e ai suoi Clienti, sostenendo tra l’altro anche le strutture sanitarie all’inizio della pandemia con un contributo extra di circa 70 mila euro. La Banca si è attivata sin da subito per mettere a disposizione tutte le misure previste a sostegno del difficile momento economico rispondendo a 2.029 richieste di moratoria pari a circa 175 milioni di euro e supportando 1.110 clienti con un ammontare complessivo di 69 milioni di euro all’interno del Decreto Cura Italia. Il 2020 ci ha messo a dura prova, abbiamo risposto nel miglior modo possibile alle difficoltà che si sono incondizionatamente presentate sul nostro cammino. Ci presentiamo quindi ora alle nuove sfide che proporrà il mercato, pronti ad affrontarle con lo spirito giusto, con un gruppo valido e coeso, e con migliori indicatori economico-finanziari. Gli interventi messi in atto hanno implicato un cambiamento radicale e dirompente, che ha scosso gli equilibri della precedente zona di comfort, proiettandoci verso un nuovo status di approccio organizzativo alle attività lavorative. Accogliere tale cambiamento ha implicato delle difficoltà sia ai nostri affezionati clienti che hanno percepito transitoriamente dei mal di pancia e sia ai colleghi che lo hanno fatto proprio, ognuno con i propri tempi. – conclude Salicona – Le mie scuse e i migliori ringraziamenti vanno quindi a tutti i Soci, i Clienti e i Colleghi, consci dei benefici e dei disagi di questa evoluzione, che con dedizione e generosità hanno dimostrato attaccamento all’organizzazione insieme a tutti coloro che sono sempre rimasti fedeli e sostenitori della nostra Banca».
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