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MACERATA – I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, dopo il lungo periodo di stasi e incertezza dovuto all’emergenza sanitaria, ripartono con la nuova programmazione delle mostre che andranno a comporre e arricchire il calendario delle iniziative della Primavera-Estate 2021. “Tullio Crali tra cielo e terra” è il titolo della prima mostra che i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi ospiteranno dal 7 maggio al 30 agosto, una retrospettiva dedicata all’artista figura chiave del secondo futurismo e uno dei protagonisti del Novecento italiano, a cura di Barbara Martorelli, organizzata dal Comune di Macerata e Macerata Musei in collaborazione con l’associazione culturale Futurcrali e il sostegno della Regione Marche. «Durante il periodo di chiusura dei Musei – interviene l’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta – non abbiamo perso tempo ma abbiamo progettato, insieme al Comitato Scientifico Macerata Cultura, una serie di importanti mostre di qualità da offrire al pubblico dei visitatori permettendo così, in vista della bella stagione, di godere delle meraviglie di Palazzo Buonaccorsi, rilanciando l’attività dei nostri Musei che da sempre rappresentano un punto di riferimento centrale nell’attività culturale della città».
La mostra permetterà di fare riscoprire al pubblico maceratese, e non solo, l’opera di un artista legato a Macerata per varie vicissitudini artistiche e familiari. Nato a Zara nel 1910, Tullio Crali visse la maggior parte della esistenza tra il Friuli e Milano e scoprì il Futurismo da giovane studente: il movimento artistico influenzò i suoi primi lavori e vi aderì ufficialmente nel 1929. A seguito delle sue prime pioneristiche esperienze di volo, Crali aderì all’Aeropittura futurista, che ebbe modo di approfondire nel breve soggiorno a Macerata, tra la primavera e l’estate del 1943, con il consolidato “Gruppo futurista marchigiano Boccioni-Tano” che aveva lanciato la città nel panorama del futurismo internazionale. Dal 1966 fino alla morte l’artista visse a Milano compiendo anche lunghi soggiorni all’estero, tra cui a Parigi e al Cairo, ma rimase sempre molto legato, anche per vicende familiari, a Macerata dove, per sua volontà, è sepolto e si conserva ancora il suo archivio.
La retrospettiva che i Musei Civici gli dedicano, dopo il successo ottenuto nel 2020 alla Estorick Collection di Londra, a Macerata, sarà presentata con un format aggiornato e sarà divisa in tre sezioni. La prima esplorerà i precoci e audaci tentativi di un linguaggio futurista del giovane artista alla fine degli anni ’20 mentre dagli anni ’30 il suo stile inizia a definirsi con i primi lavori di aeropittura, stile che lo accompagnerà tutta la vita. Vengono qui colte le novità visive acquisite attraverso l’esperienza del volo: paesaggi vertiginosi e capovolti ma anche dimensioni metafisiche con vedute dall’alto. La seconda sezione scoprirà il periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, quando, dopo la morte di Marinetti, Tullio Crali elabora un linguaggio più intimo e figurativo. Gli anni ’50 lo vedono a Parigi, con un incarico al Lycee italien.
Durante gli anni parigini Crali si dedica molto al disegno che lui stesso definisce “la biancheria intima del pittore”. Durante il periodo trascorso in Francia, grazie ai soggiorni sulle coste della Bretagna, e successivamente in quello trascorso in Egitto, nascono i primi esperimenti per quelle che diventeranno le Sassintesi, di cui scriverà un importante manifesto nel 1969. L’aeropittura ritorna dalla fine degli anni ’60 con approccio più sofisticato e consapevole. L’ultima sezione della mostra presenterà un Crali più inedito e astratto: quello della relazione con la materia. Saranno infatti presenti alcuni lavori polimaterici, accanto alle celebri Sassintesi, che verranno presentate tutte insieme su un’unica parete.
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