di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – Si è concluso a Grottammare il ciclo di lezioni di “La mia Scuola a Rifiuti Zero” con focus sulla sostenibilità tenute in modalità online nelle scuole medie. Le lezioni sono parte del progetto Ambiente Bene Comune di Grottammare, un progetto nato nel 2019 per volontà dell’Amministrazione comunale, Marche a Rifiuti Zero e diversi partner e sponsor, a seguito della sperimentazione già attiva a Cupra Marittima con il progetto Cupra per l’Ambiente e poi replicato anche a San Benedetto del Tronto con Ambiente Bene Comune di San Benedetto. Attraverso l’impegno delle attività commerciali e ricettive, e dell’intera cittadinanza, il progetto mira alla riduzione degli imballaggi e al risparmio di risorse preziose. Il progetto, che vede le scuole di Grottammare impegnate in percorsi di educazione ambientale già dal 2019, quest’anno ha riguardato un focus sullo sviluppo sostenibile, Agenda 2030, i cambiamenti climatici, la giustizia climatica e la bioedilizia sulla base delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, insieme al tema della cittadinanza digitale.
Obiettivo comune dei percorsi è far capire ai ragazzi come avvicinarsi alla sostenibilità e all’applicazione dei principi dell’economia circolare nella vita quotidiana. Ognuno di noi può partecipare alla transizione ecologica e alla costruzione di un ambiente sostenibile allontanandosi da uno stile di vita basato sulla cultura dell’usa e getta e poco attenta alla salute dell’ambiente. Ecco perché è necessario conoscere e abbracciare i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, che riguardano non solo aspetti ambientali, ma anche sociali ed economici, perché vivere in modo sostenibile significa anche rispettare i diritti fondamentali dell’uomo: la salute, la sicurezza alimentare, il benessere psicofisico, l’uguaglianza tra gli esseri umani. Dobbiamo avvicinarci a un nuovo modo di pensare l’economia.
L’economia circolare non si riferisce esclusivamente al riciclo ma è un concetto che riguarda sia i singoli nella loro quotidianità che le aziende nella loro progettualità. In effetti l’Italia, già leader in Europa per la raccolta differenziata, è sempre più attenta alla green economy. Ci sono già diversi esempi virtuosi nel nostro paese: che si tratti di riutilizzo di fondi di caffè per la coltivazione di funghi o di ecodesign con la creazione di oggetti di arredamento con il sughero o esempi di bioedilizia come il Bosco verticale. L’Europa e l’Italia da tempo portano avanti misure per abbattere l’inquinamento e il surriscaldamento globale e per favorire il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.
Nelle lezioni rivolte alle terze vediamo come gli stessi cittadini sono scesi in campo sia con movimenti per la giustizia climatica (come quello capitanato da Greta Thunberg) che con contenziosi climatici. É sempre più forte infatti la sensibilità ambientale dei cittadini e la voglia di far parte del cambiamento. Siamo tutti chiamati a partecipare! Nelle lezioni rivolte alle seconde invece abbiamo compreso che abbattere il cambiamento climatico, creare città sostenibili e utilizzare fonti rinnovabili è possibile attraverso la bioedilizia e la biomimesi.
Il Superbonus al 110 per cento, ad esempio, è un forte incentivo per rendere più efficienti le nostre abitazioni dal punto di vista energetico e non solo. Dobbiamo rendere le nostre case meno energivore possibili: cappotto termico per aumentare l’isolamento, infissi a taglio termico, doppi vetri per non disperdere energie e calore. Dobbiamo efficientare le caldaie e usare i pannelli solari. Così ci si avvicina inoltre alle città 4.0. o Smart city: città sì intelligenti ma anche fortemente sostenibili. Diversi ragazzi vorrebbero vivere in queste città del prossimo futuro.
L’ultima parte della lezione è dedicata a consigli e buone pratiche per essere più sostenibili e a un vero e proprio confronto con i ragazzi. Possiamo tutti contribuire al cambiamento migliorando la nostra impronta ecologica: consumi corti e leggeri, utilizzo di energie rinnovabili, mobilità intelligente e alimentazione equilibrata. Essenziale è inoltre acquistare in modo oculato e responsabile privilegiando prodotti durevoli e con imballaggio ridotto o in carta. Eliminare il mono uso e limitare l’acquisto di oggetti e imballaggi in plastica è necessario e sempre più facile. Diverse infatti sono le alternative già disponibili sul mercato: spazzolino di bambù al posto di quello tradizionale, uso dell’acqua del rubinetto e della borraccia al posto delle bottiglie di plastica, acquisto di cosmetici solidi o alla spina, acquisto di prodotti sfusi. Se non troviamo alternative vicino casa possiamo anche autoprodurre: come gli anni scorsi organizzeremo un laboratorio di autoproduzione di sapone e dentifricio dal vivo il prossimo anno.
A Grottammare in effetti diversi negozi vendono già sfuso o alla spina e alcuni ragazzi ne sono entusiasti. I ragazzi raccontano le proprie esperienze e si scopre che tutti utilizzano una borraccia e bevono acqua del rubinetto oltre ad usare cannucce durevoli. In questo modo stanno già facendo propri tre principi cardine dell’economia circolare e della strategia rifiuti zero: ridurre, riusare e riciclare. «Se non possiamo riusarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo e noi non dovremmo comprarlo», questa è la frase che tutti noi dovremmo tenere a mente per esser parte di un mondo sempre più verde e sostenibile.
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