di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «A quasi nove mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione regionale, la situazione al Madonna del Soccorso resta totalmente negativa, con il favore del Covid certamente, ma a causa soprattutto di una persistente ed indisturbata dirigenza non all’altezza (né prima, né adesso) e di una politica locale che sembra ancora totalmente interessata solo a due progetti: “potenziare” il Mazzoni e favorire in ogni modo la sanità privata costiera. Tutto questo può essere realizzato con tutta evidenza solamente distruggendo e smembrando pezzo per pezzo il nostro ospedale». É quanto afferma Nicola Baiocchi, presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”.
«Nulla ancora è stato fatto per cambiare il costoso ceto dirigenziale, – continua Baiocchi – nulla per riportare rapidamente, come avvenuto nelle altre province con estrema sollecitudine, i reparti in piena efficienza (reparti smantellati in 24 ore di notte quando faceva comodo ad Ascoli); nulla per riequilibrare la dotazione di personale, cronicamente sbilanciato a favore del Mazzoni, i cui dati pare siano coperti da segreto di Stato; nulla per dotare i servizi sanitari di macchine moderne: TAC e Risonanze di vecchia generazione, che non possono competere con la strumentazione all’avanguardia dei privati, che si rompono in continuazione, e che vengono riparate con tempi estremamente “rilassati”.
Dunque, agende per le prenotazioni diagnostiche chiuse o inesistenti, non si comprende per decisione di chi, ma molti ci assicurano che gli utenti vengano “indirizzati” senza indugi ai privati (non ce l’abbiamo con loro, ma vengono continuamente tirati in ballo!), laboratorio analisi distrutto, senza lasciarci neanche la struttura semplice. Nulla viene ancora intrapreso per impedire che la Rianimazione resti esclusivamente un riferimento per ricoveri Covid di tutta la Regione (e Civitanova a cosa servirebbe allora?); nulla per ripristinare in modo corretto la Pediatria, anzi si continua con il trasferimento di neonati da San benedetto ad Ascoli (ci è stato evidenziato l’ultimo caso solo pochi giorni fa), in modo da incrementare artificiosamente il numero dei ricoveri ascolani».
Continua Baiocchi: «Ascoltare poi quei politici che nel governo della precedente giunta hanno usato il loro potere per smantellare il Madonna del Soccorso, lamentarsi oggi per un ospedale che non funziona (strepitano ad esempio per la TAC che si rompe, senza aver mai pensato, quando era in loro potere, di sostituire gli apparecchi), aggiunge soltanto vergogna a vergogna. Troppe voci da mesi ventilano di un patto stretto tra destra e sinistra ascolane per trasformare il Madonna del Soccorso in un ospedale eternamente Covid. Sopportare il silenzio totale dei tanti politici e candidati della Riviera, che parlano di tutto tranne che del Madonna del Soccorso, pronti ad indignarsi per una buca in strada o un bidone non svuotato, ma che mai pronunciano una sola parola contro la direzione sanitaria (tutta nominata dal precedente potere politico, non dimenticatelo, ma mantenuta dall’attuale), mai una presa di posizione per cambiarla (“riciclaggio” di utili e servili incompetenze), queste sono solo l’ennesima dimostrazione di una cruda realtà.
L’ospedale interessa apparentemente solo a pochissimi politici: per tutti gli altri è solo una perdita di tempo, un argomento spinoso, un crogiolo di interessi particolari, che conviene non menzionare e non disturbare. – conclude – Il Comitato ha pazientato, annotando tutto meticolosamente, ed è ora che cominci a parlare contro chiunque continuerà a dimostrare di essere contro il Madonna del Soccorso. Le elezioni comunali si avvicinano, e noi smaschereremo a beneficio dei cittadini le realtà nascoste dietro discorsi vuoti, falsi ed egoistici».
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