Le industrie agroalimentari a caccia di futuro, Carloni: «Prosegue il dialogo con le imprese»

di REDAZIONE –

PETRITOLI – «Questo Osservatorio diventerà tavolo di confronto permanente per l’agroalimentare perché dobbiamo capire nel concreto dove indirizzare in fondi europei e credo che questo sia il metodo giusto per far crescere le imprese. Il lavoro non si esaurisce oggi ma inizia da qui e va avanti». Così il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni, al termine dell’Osservatorio sulla Specializzazione Intelligente che è tenuto ieri pomeriggio, mercoledì 16 giugno, al Teatro dell’Iride di Petritoli. Il gioiellino architettonico dell’entroterra fermano ha ospitato tanti big dell’agroindustria regionale, docenti universitari e mondo della ricerca per fare il punto della situazione, esporre idee e proposte attorno alla programmazione dei fondi europei.

Nelle Marche ci sono circa 2500 aziende agroalimentari che rappresentano circa il 10% del settore manifatturiero regionale. Rappresentano occupazione per circa 14mila addetti che contribuiscono con il loro lavoro quotidiano a una delle grandi eccellenze marchigiane. Basti pensare che le sole denominazioni di origine, il Made in Marche del food e del beverage, creano 128 milioni di valore commerciale secondo l’ultimo report Ismea/Qualivita e che solo il terribile 2020 ha frenato l’ascesa dell’esportazioni arrivate nel 2019 a superare i 303 milioni di euro.

«A noi questi incontri – ha aggiunto Carloni – servono per capire quali sono le aree su cui imprimere innovazione e contribuzione pubblica. Prima di avviare la trattativa con l’Europa abbiamo avviato il confronto con le categorie per definire le traiettorie di innovazione per far nascere i futuri bandi». Quello sull’Agrifood è l’ultimo, in ordine di tempo, Osservatorio organizzato dalla regione. Nei mesi scorsi sono stati affrontati i temi del Casa e arredo da Scavolini a Pesaro, Meccanica e ingegneria da Simonelli Group a Belforte del Chienti, Prodotti e servizi per la cultura da Malleus a Recanati, Salute all’Università di Urbino e Innovazione dei servizi all’Università di Macerata.

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