di REDAZIONE –
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del dott. Nicola Baiocchi, Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricordiamo, da oggi, la triste storia della distruzione del reparto di Radiologia, un tempo uno dei nostri migliori reparti, conosciuto anche fuori Regione per la bravura del primario, prof. Mirko Dardari. Lo facciamo partendo con le parole di uno dei tanti cittadini che si sono rivolti al Comitato: «È sotto gli occhi di tutti l’avvilente spettacolo dei pochi cittadini in attesa nei corridoi della Radiologia dell’Ospedale mentre c’è il pienone in quelli dei privati…».
Ricordiamo che nel settembre 2017 così tuonava un noto politico ascolano (Piero Celani, ndr.): «Servizi che vengono smantellati anziché potenziati nella logica del “tutto ad Ancona” e le due strutture, Mazzoni e Madonna del Soccorso, continuamente depauperate, loro sì, dei fiori all’occhiello… Ne sanno qualcosa i pazienti che rassegnati in attesa di una visita ambulatoriale, finiscono per rivolgersi alle strutture private o a quelle pubbliche di altre regioni.». Costui avrebbe meritato un Oscar per la migliore interpretazione: quando mai il Mazzoni sarebbe stato depauperato? E continuava: «Il Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto è andato in tilt con decine e decine di pazienti costretti a fare lunghe file. Eppure non occorreva uno studioso di flussi demografici per sapere che San Benedetto, nel periodo estivo, triplica il numero degli abitanti».
Non solo questo. Pochi mesi prima, nel marzo dello stesso anno, un articolo recitava: «La nuova risonanza magnetica di San Benedetto la inaugurano ‒ il 9 marzo ‒ ad Ascoli. Giorgini: «Sistema marcio». «La risonanza magnetica montata a San Benedetto è la “miniatura” di quella di Ascoli e l’ennesimo messaggio mandato dalla giunta regionale del Pd ai cittadini sambenedettesi» scrive il pentastellato che poi conclude così il suo post: «L’inaugurazione della risonanza magnetica di San Benedetto si terrà ad Ascoli? Non riesco più a sopportare questo sistema marcio fino alle fondamenta».
Un altro giornale riportava: «…considerando il generale contesto di desertificazione sanitaria che vive la Riviera… All’ospedale di Ascoli sarà inaugurato un macchinario per la risonanza magnetica di gran lunga più performante di quello riservato alla costa … sono note da tempo le polemiche da parte degli addetti ai lavori a San Benedetto, i quali lamentano a gran voce il mancato rispetto del progetto di ospedale dedicato alle emergenze sulla costa, tra afflusso di turisti e bacino di riferimento più popoloso rispetto al capoluogo. Detto altrimenti: una radiologia più agguerrita avrebbe più senso al ‘Madonna del Soccorso’ se la sua specializzazione doveva essere quella delle emergenze».
Quattro anni fa questa era dunque la situazione: chiara ma del tutto inascoltata dai padroni politici dell’epoca, tutti a favore di Ascoli e contro la Riviera. Nel caso della Radiologia occorre tenere ben presente che ci troviamo di fronte ad uno dei servizi sanitari che maggiormente rendono economicamente. Ed è chiaro a tutti che meno lavora il pubblico, più guadagna il privato. Né si deve dimenticare che è consentito ai medici ospedalieri di lavorare anche nel privato. Cosa è cambiato dopo quattro anni e un diverso (apparentemente) potere politico? Proveremo a fornire delle risposte.
Il Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”
Dott. Nicola Baiocchi
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