Comitato, Baiocchi: «Reparto di Ortopedia, impossibile prenotare una visita con il primario»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «A molti cittadini costieri sarà sicuramente capitato di imbattersi nella vergognosa situazione del reparto di Ortopedia che, anche grazie all’impegno del Comitato, ha finalmente ottenuto, dopo anni di ostinato “disinteresse”, un primario di tutto rispetto ed in grado di fare la differenza senza temere confronti né col privato né con il Mazzoni. – É quanto dichiara in una nota stampa il dott.Nicola Baiocchi, Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” –  Ci sono infatti pervenute numerose comunicazioni negli ultimi quattro mesi, per le quali sarebbe impossibile prenotare una visita con il nostro primario il quale, a distanza di diversi mesi dalla sua nomina, non risulterebbe ancora nell’elenco degli ortopedici del Cup regionale. Sembra che segnalazioni e proteste siano state inviate anche a Milani, il quale non avrebbe neanche mosso il sopracciglio. Voi direte: nulla di strano, costui non sa mai niente».

«Si tratta però di un primario che in tre mesi, da marzo a maggio, ha eseguito più di 60 protesi ortopediche in elezione, un risultato eccellente, anzi, un primato per il nostro Ospedale, il che evidentemente dà tanto fastidio. – continua Baiocchi –  Ad oggi l’Ortopedia condivide con la Chirurgia (anch’essa a breve con un nuovo primario, ma ci riferiscono che la nomina sarebbe ancora di là da venire per motivi ignoti), un corridoio-reparto di soli otto posti letto, per di più ci dicono con posti indistinti per uomini e donne. E la pietosa scusa per non ripristinare due reparti con una loro autonomia operativa è diventata, dopo il Covid, “la mancanza di personale”. Situazione che il Comitato ha più volte denunciato mostrando le ingiustificate differenze numeriche negli organici infermieristici tra il Mazzoni e il Madonna del Soccorso: le stesse differenze che mesi or sono fecero scappare dall’ufficio del sindaco Piunti la ex consigliera regionale Casini. Conseguenza di tale situazione è tra l’altro la necessità di rinviare interventi per fratture da una settimana fino a 10 giorni per mancanza di posti letto. Senza parlare della situazione e dell’ambiente in cui devono lavorare i medici: quello visibile in foto non ha nulla a che vedere con lo studio di un primario. Ci chiediamo se esista al Mazzoni una situazione simile, ma crediamo che in tal caso le lamentele sarebbero arrivate fino in Parlamento».

«Aggiungiamo un altro grave problema; – afferma Baiocchi –  sembra che le sale operatorie potrebbero trovarsi durante l’estate in pesanti difficoltà, visto il numero eccessivo di ore in più (che a detta di alcuni sarebbero fuori dalle norme contrattuali) che gli infermieri dovrebbero sostenere. Per cui, se questo è vero, ci ritroveremo con una contrazione delle sedute operatorie, ancora con grande gioia del privato e del Mazzoni. Basta aver presente a titolo di esempio la marcata riduzione, certificata dai documenti, dell’attività radiologica, tutta dirottata fuori dall’Ospedale, di cui abbiamo già accennato. Ci dicono che il problema dell’ortopedia non verrà risolto prima di ottobre, con la speranza, per niente velata da parte dei nemici del Madonna del Soccorso, che il Covid si ripresenti di nuovo in modo massiccio per dare il colpo di grazia a questa martoriata struttura».

Conclude Baiocchi: «Il fatto che pazienti ora vengano a San Benedetto da fuori Area Vasta, specie da Macerata, proprio non può essere gradito a coloro che caldeggiano la chiusura del Madonna del Soccorso. Ci chiediamo se i politici locali, i numerosi candidati sindaci, abbiano qualcosa da dire sulla situazione, se le istituzioni regionali intendono metterci mano e riportare l’equità e la regolarità gestionale a beneficio dei tantissimi elettori che le hanno gratificate con la loro fiducia. Al momento, di concreto e verificato abbiamo solo il dato inaccettabile per cui il Cup regionale non ha neppure il nome del nostro primario».

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