Sanità, Baiocchi: «Il Madonna del Soccorso viene ancora visto come un ospedale sacrificabile»

di REDAZIONE –

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”, in cui dott.Nicola Baiocchi sottolinea che l’Ospedale sambenedettese viene considerato “un corpo estraneo della sanità regionale” –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con un occhio alla prossima stagione autunnale è evidente a tutti che non sia stato fatto nulla affinché il Madonna del Soccorso, scelto come ospedale Covid di AV5, fosse predisposto ad affrontare correttamente una recrudescenza di Covid. Da molto tempo manca il personale medico e infermieristico per la Medicina d’Urgenza, nella quale si fa la terapia semintensiva così come manca nella Pneumologia di Ascoli e per l’osservazione breve nei due Pronto Soccorso. Le passate esperienze non sono bastate a far capire a chi decide in Asur che dal Covid nessuno si salva da solo: neppure il Torrette di Ancona. L’Asur regionale infatti nulla ha pianificato in passato e nulla sembra riuscire a pianificare oggi, nonostante le evidenti carenze e le continue richieste di intervento, provenienti dai nosocomi di AV5.

È evidente che i vaccini da soli non bastano, sia perché la percentuale di popolazione vaccinata è ancora troppo bassa sia perché tutto il personale, già insufficiente, subisce un eccessivo carico di lavoro. Va precisato che la rianimazione di San Benedetto è passata da 5 a 10 posti letto, con possibilità di arrivare a 12, senza raddoppiare il numero dei medici. La spiegazione che ci verrebbe data sarebbe che mancherebbero gli specialisti, peccato che per Ancona i contratti con gli specializzandi si possono fare, qui no. La Murg di San Benedetto ricovera pazienti Covid senza personale sufficiente al loro trattamento. Ci risulta che siano stati inaugurati 4 posti letto dedicati al Covid nella rianimazione di Fermo, che però non vengono usati. Non ci risulta nessun impedimento concreto, ma sembra che anche lì manchino i medici e gli infermieri, mentre il reparto di malattie infettive di Fermo, nostro riferimento territoriale, risulta saturo e con serie difficoltà.

San Benedetto lavora comunque col doppio percorso da luglio, aiutando le altre Aree Vaste in difficoltà. I dirigenti Asur sembrano non aver ancora capito che occorre una programmazione globale che comprenda sinergicamente tutte le aree vaste. Se ora per assurdo il Madonna del Soccorso crollasse per sovraccarico di casi Covid, ciò porterebbe alla distruzione di tutta la sanità dell’AV5, poiché il Mazzoni, rimasto solo, cadrebbe in una crisi paralizzante. Appare quindi evidente che ancora una volta il Madonna del Soccorso viene visto solo come un ospedale sacrificabile, una specie di sanatorio, anzi quello che deve fare il lavoro più duro con meno personale e meno posti letto: come un corpo estraneo della sanità regionale, senza la minima considerazione né degli operatori che ci lavorano né per le esigenze sanitarie del territorio costiero. A tal proposito, nessuno dimentichi i numerosi posti letto tolti qui nel 2017, per essere distribuiti ai privati, anche fuori della provincia, addirittura nel nord delle Marche. Non accetteremo di pagare una seconda volta le volute aberrazioni altrui.

29 agosto 2021 – Il Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”
Dott. Nicola Baiocchi

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