di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Abbiamo voluto celebrare la festa del Patrono con un atto concreto verso chi questa città l’ha amata e la ama, chi l’ha cantata nella letteratura dialettale e ha dato alla lingua della civiltà sambenedettese dignità e futuro». Con queste parole del presidente del Circolo dei Sambenedettesi, Gino Troli, si è aperta presso la sala polifunzionale della Chiesa di Sant’Antonio l’iniziativa dedicata alla presentazione del sito multimediale “Voci della mia gente. Biblioteca multimediale della poesia in dialetto sambenedettese” intitolato al grande poeta Giovanni Vespasiani.
Davanti ad un folto pubblico tra cui il sindaco Pasqualino Piunti, hanno illustrato il sito, realizzato da Vincenza Spazzafumo, il dottor Giacomo Vespasiani, già Premio Truentum per la sua carriera medica, e il professor Giancarlo Brandimarti, massimo cultore del dialetto sambenedettese e curatore dei contenuti del sito. In un clima di grande curiosità e consenso per la possibilità di avere finalmente un contenitore di testi scritti, ma soprattutto di registrazioni orali che ne favoriscono la lettura e la comprensione piena, c’è stata in tutti gli interventi una attenzione particolare alla questione della tradizione del dialetto nelle nuove generazioni.
«Se questo lavoro che stiamo facendo non riuscirà a coinvolgere i giovani nell’amore e nella conoscenza del dialetto, anche attraverso la scuola, vorrà dire che sarà uno sforzo andato a vuoto» ha dichiarato Giacomo Vespasiani. Sulla stessa linea si è trovato Brandimarti che ha offerto al pubblico alcune letture dal vivo, con una performance straordinaria nella recitazione di “Padre Pizze e don Antò”, la poesia anonima del XIX secolo considerata storicamente il primo testo in dialetto sambenedettese. Il sito è online al seguente indirizzo www.vocidellamiagente.it e consultabile da tutti. Inoltre si può partecipare alla sua costruzione immettendo nella apposita voce testi, poesie in dialetto, prose, testi rap in sambenedettese e ogni altra forma espressiva che valorizzi il nostro dialetto.
I migliori entreranno stabilmente nel sito e verranno premiati in manifestazioni pubbliche nei prossimi mesi. La serata si è conclusa con la lettura di un testo che ha emozionato tutti i presenti: “Sante Benedètte” di Francesco Palestini, la storia tragica del martirio. Nasce così un luogo virtuale indispensabile dove la città potrà dare al dialetto una sistemazione definitiva e una finestra aperta sul futuro. Voci della nostra gente finalmente mai più a rischio di essere perdute.
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