di ROSITA SPINOZZI –
Semiologo, filosofo, scrittore, traduttore, accademico, bibliofilo e medievista italiano. Ma anche saggista e intellettuale di fama mondiale, autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Tante qualifiche, un solo indimenticabile nome:Umberto Eco. Che oggi avrebbe compiuto 90 anni (5 gennaio 1932 Alessandria – 19 febbraio 2016 Milano), e torna a sorpresa in libreria il 7 gennaio con “Filosofi in libertà” per La Nave di Teseo (collana Le Onde), un prezioso volume con vignette d’autore in cui si evince la grande passione per il disegno che ha ispirato molte sue opere, una per tutte il bestseller mondiale “Il nome della rosa”. A fargli questo omaggio è proprio la casa editrice da lui voluta e fondata insieme ad Elisabetta Sgarbi, attuale publisher, Mario Andreose e altri illustri autori. «Sia di monito per le generazioni a venire: scherzare, sì, ma seriamente» era solito dire Eco. E, come sempre, aveva ragione. “Filosofi in libertà” è un divertissement, in cui l’autore racconta in forma di divertente filastrocca la storia della filosofia, da lui stesso illustrata.
L’esordio risale al 1958 nel campo della saggistica leggera: il prezioso libretto, firmato con lo pseudonimo joyciano di Dedalus, presenta appunto una galleria di ritratti della storia della filosofia in forma di filastrocca integrata dalla sezione “Scrittori in libertà”, dedicata tra gli altri a Marcel Proust, James Joyce e Thomas Mann, autori prediletti da Eco. Un “gioiello” letterario, dunque, che merita di essere riscoperto non solo perché ci ricordano l’arguzia e lo spirito ironico del grande scrittore, ma anche il piacere che lui provava nello scherzare. Un libro che, a mio parere, andrebbe condiviso e sfogliato insieme agli amici, quale ottima alternativa alla solita serata da trascorrere guardando una tv sempre più “urlata” e poco generosa di bei programmi che, purtroppo, vengono trasmessi sempre in tarda serata. Ma torniamo a Umberto Eco e al bellissimo progetto messo in campo da La Nave di Teseo che, onore al merito, sta facendo scoprire ai lettori suoi aspetti meno noti.
«Con “Filosofi in libertà” ripassiamo seriamente la storia della filosofia tra allegre risate, con il gusto della parodia e il ritmo delle filastrocche» ha dichiarato Mario Andreose all’Ansa «Le filastrocche, scritte in epoche diverse, erano state lette in piazza San Marco durante il Congresso Internazionale di Filosofia del 1958 e sono state scritte dopo le vignette che Eco aveva disegnato durante noiosi convegni. Apparsa in prima edizione in un volumetto in tela rossa, in tiratura numerata di 500 copie, seguita da un’edizione, sempre in 500 copie, in tela azzurra, nel 1959, come racconta Eco nella nota al volume, questa storia della filosofia in forma conviviale è stata usata anche per preparare esami di maturità».
Ed è così che, partendo dai presocratici agli analisti del linguaggio, Eco presenta i ritratti di Aristotele, Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino, Cartesio, Giambattista Vico, Kant, Hegel, Marx e Benedetto Croce. Un libro ormai introvabile ma a sua volta imperdibile, come imperdibili sono tutte le opere di Umberto Eco e le sue “perle di saggezza”. Ed è lecito pensare che, considerando i tempi attuali, di certo avrebbe avuto parecchia fonte di ispirazione su cui lavorare per implementare la sua “galleria fisosofica”. Perché bisogna scherzare, sì. Ma seriamente.
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