Addio a David Sassoli, una vita tra giornalismo e politica

di ROSITA SPINOZZI –

È stata una vita tra giornalismo e politica quella di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, deceduto questa notte all’età di 65 anni al centro oncologico di Aviano per complicanze polmonari dovute ad una disfunzione del sistema immunitario. Era ricoverato dal 26 dicembre a causa di una polmonite da legionella dalla quale sembrava essersi ripreso bene, anche se il fisico ne era uscito notevolmente debilitato, tanto che i medici gli avevano consigliato di rallentare il ritmo dei suoi impegni. E Sassoli, pur avendo voluto lavorare fino alla fine, aveva rinunciato alla riconferma al vertice dell’Europarlamento, dove aveva svolto un encomiabile lavoro,  pur nella consapevolezza che avrebbe avuto di nuovo ottime probabilità di successo. La sua malattia non aveva nulla a che fare con il Coronavirus né tantomeno con i vaccini contro il Covid, come è stato ipotizzato da alcuni e come è stato smentito dallo stesso Sassoli in un video in cui, tra l’altro, aveva ricordato il suo impegno nell’ambito del Parlamento Europeo e il suo affetto per le persone a lui vicine durante la malattia. Accanto a lui sono sempre stati la moglie Alessandra Vittorini, storica dell’arte e Direttore della Fondazione scuola dei Beni e delle attività culturali, ed i figli Giulio e Livia.

La scomparsa di Sassoli lascia un vuoto profondo perché la sua era una presenza garbata, autorevole, competente, tipica di chi ha portato avanti un giornalismo libero senza lasciarsi influenzare dal potere. Lontano dalla polemica, dall’inasprimento dei toni e sempre a favore di un dialogo costruttivo in grado di risanare anche le situazioni più complicate, David Sassoli ha sempre avuto la stima non solo dei suoi sostenitori ma anche degli avversari. E non è retorica questa, ma una oggettiva analisi della realtà. Un esempio da seguire in un panorama politico in cui spesso si alzano i toni e non si mantengono le promesse. Perché Sassuoli, al contrario, ha dimostrato un impegno costante e lontano da ogni ribalta personale, mettendo sempre avanti il bene comune e l’ideale di un’Europa unita. Ed ha insistito perché il Parlamento Europeo, nonostante la difficoltà dei voti a distanza, continuasse nel suo lavoro in quanto “è l’assemblea eletta dalla base dei cittadini europei e deve essere sempre aperta”.

Giornalista e intellettuale di cultura cattolica, David Sassoli era nato a Firenze nel 1956 ed aveva seguito le orme del padre Domenico prima all’agenzia Asca, poi al quotidiano “Il Giorno”. Inoltre aveva partecipato alla fondazione dell’associazione “Articolo 21” in difesa della libertà di stampa. Nel 1992 ha iniziato la carriera di giornalista televisivo come inviato di cronaca nel Tg3. Sono seguite le collaborazioni con Michele Santoro (“Il rosso e il nero” e “Tempo reale”) e la conduzione della trasmissione pomeridiana “Cronaca in diretta” su Rai 2. Nel 1999 era entrato nella redazione del Tg1, prima come inviato speciale poi come conduttore del Tg1. Nel 2007 Sassoli ha assunto il ruolo di vicedirettore del Tg1 e dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e Tv7. L’ingresso in politica è avvenuto nel 2009 come candidato al Parlamento Europeo, mentre nel 2013 si era candidato alle primarie come sindaco di Roma, arrivando secondo dopo Ignazio Marino. Il 3 luglio 2019 è stato eletto presidente del Parlamento Europeo.

Sono in tanti a piangere la scomparsa di Sassoli, tra questi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha dichiarato all’Ansa:«La scomparsa inattesa e prematura di David Sassoli mi addolora profondamente. La sua morte apre un vuoto nelle file di coloro che hanno creduto e costruito un’Europa di pace al servizio dei cittadini e rappresenta un motivo di dolore profondo per il popolo italiano e per il popolo europeo. Il suo impegno limpido, costante, appassionato, ha contribuito a rendere l’assemblea di Strasburgo protagonista del dibattito politico in una fase delicatissima, dando voce alle attese dei cittadini europei». Sventolano a mezz’asta da questa mattina le Bandiere dell’Ue presso gli edifici delle istituzioni europee a Bruxelles in segno di lutto per la morte di David Sassoli.

Copyright©2022 Il Graffio, riproduzione riservata