di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Terzo anno pandemico e sanità locale in crisi per via della recrudescenza epidemiologica che, in modo preoccupante, sta interessando l’intero Paese. I sindacati lanciano l’allarme tramite una nota stampa di Roberto Fioravanti (Delegato Cgil Fp) e Francesco Massari (Delegato Cisl Fp): «Impossibile non denunciare le gravi carenze di risorse umane, in particolare nel nosocomio di San Benedetto del Tronto e del relativo Distretto Sanitario. I problemi sono identici a due anni fa: alla carenza strutturale di personale che la nostra zona territoriale si porta dietro da anni, si aggiungono le assenze del personale sanitario, tecnico ed amministrativo, contagiato o in quarantena. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: allo stato attuale, solo nel nosocomio di San Benedetto, abbiamo più di 40 operatori sanitari contagiati ed il numero è in costante aumento. Ciò ha portato ad una riduzione degli esami diagnostici e fortemente compromesse le sedute operatorie.
«Alcuni reparti sono vicini al collasso in quanto le assenze degli operatori tra Covid e malattie ordinarie hanno ridotto l’organico all’ inverosimile. – spiegano le rappresentanze sindacali – Neurologia, Blocco operatorio, Chirurgia, Ostetricia, Dipartimento di emergenza, sono le più interessate, ma possiamo dire con certezza che non ci sono U.U.O.O. non direttamente coinvolte. Siamo, inoltre, a conoscenza di presenza di pazienti positivi in Reparti puliti no Covid. Ci auguriamo che siano state adottate misure tali da ridurre eventuali contagi per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti. La Direzione Asur sta predisponendo la riconversione della struttura RSA di Ripatransone in RSA Covid. Al riguardo pretendiamo che vengano adottate le dovute, indispensabili modifiche di carattere strutturale ed organizzativo per garantire la sicurezza di tutto il personale e dei degenti».
«Gli operatori in servizio sono costretti ad effettuare eccedenze orarie tra turni massacranti anche di 12 ore con il conseguente logorio psicofisico che impatta, senza alcun dubbio, sulle difese immunitarie dei professionisti con le conseguenze che ben si possono immaginare. – concludono – A ciò si aggiunga anche l’arbitraria iniziativa di alcuni direttori di U.U.O.O. di sospensione di ferie già programmate. Una situazione drammatica che mette a repentaglio la salute di tutti, operatori e cittadini. Urge una svolta pena l’implosione della nostra sanità territoriale».
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