Fondi Pnrr per la sanità, il sindaco di Recanati alla Regione:«Un incontro per vedere i progetti»

Il sindaco di Recanati, Antonio Bravi

di REDAZIONE –

Pnrr Sanità, il Sindaco Bravi chiede alla Regione i progetti per la gestione dei 72 milioni di euro previsti per l’Area Vasta 3. La Giunta regionale deve fare scelte importanti condivise con i Comuni entro la scadenza del 28 febbraio 2022 –

RECANATI – A poco più di un mese dalla scadenza del 28 febbraio prossimo, prevista per la consegna da parte della Regione Marche al Ministero dei piani operativi per l’utilizzo concreto dei 183 milioni assegnati dal Pnrr nel piano della Sanità, i Comuni non sono stati messi al corrente né degli intenti né dei progetti scelti dalla Regione. Il sindaco di Recanati Antonio Bravi, in una lettera inviata ieri all’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, al direttore generale dell’Asur Nadia Storti e al direttore Asur Area Vasta 3 Daniela Corsi, ha richiesto una convocazione urgente con Sindaci dell’Area Vasta 3 in merito all’utilizzo dei fondi riguardanti i servizi  territoriali a cui sono stati dedicati 72 milioni di euro.

«In vista dell’imminente scadenza in atto non è possibile che ad oggi noi Sindaci non siamo stati ancora interpellati per condividere gli intenti e i progetti previsti dai fondi ministeriali assegnati alla Regione per le nostre comunità – ha dichiarato il sindaco di Recanati Antonio Bravi – un ritardo che ci preoccupa in quanto mette a rischio la corretta gestione dei fondi. Sono scelte importanti che richiedono necessariamente un’attenta condivisione con i Comuni di riferimento per la verifica dei bisogni e delle  criticità di ogni territorio,  cosa che fino ad oggi non c’è stata. Visti i tempi,  mi auguro che  la Regione abbia un piano già pronto da condividere il prima possibile con i Sindaci in maniera trasparente per contribuire alla  migliore e più attenta gestione degli attesi fondi per le nostre comunità».

I 72 milioni di euro dedicati alla sanità territoriale sono suddivisi principalmente  in due aree: 42 milioni per l’attivazione di 29 Case di Comunità, come luoghi delle cure primarie e strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici, con la presenza di equipe di medici di base e di infermieri; il resto dei fondi sono dedicati a 9 ospedali di Comunità per pazienti che necessitano di interventi sanitari di media o bassa intensità clinica e anche di degenze di breve durata, con una disponibilità di 20/40 posti letto. Nove ospedali di cui ancora non si hanno notizie sulla loro localizzazione nel territorio.

«Sto seguendo con attenzione il lavoro della Regione nell’ambito sanitario e dall’insediamento ad oggi  ho notato  una profonda immobilita che non può venir giustificata solo dall’emergenza della pandemia. – ha affermato la consigliera Antonella Mariani con delega alla sanità –  Noi dobbiamo garantire una sanita che è stata messa in discussione dal Covid ma che deve essere pronta a soddisfare di nuovo le esigenze di salute del territorio con la costruzione di  una rete di strutture assistenziali capace di offrire servizi per la comunità. Sono fermamente convita dell’importanza del confronto tra la Regione l’Asur e i Sindaci perché solo con la collaborazione si organizza una rete di sanità efficiente e funzionale».

«L’auspicio è che nella programmazione si tenga conto anche delle necessità di tipo sociosanitario. – ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali Paola Nicolini – La sovrapposizione di enti per la presa in carico, di procedure diverse e di tempistiche non sempre allineate, infatti, procura non di rado difficoltà e ritardi. La pandemia ha acuito i bisogni e inasprito le dinamiche sociali che necessitano di urgenti risposte sul piano anche sanitario, come avviene per i tirocini di inclusione sociale, per la gestione delle residenze protette, dei centri diurni per soggetti con disabilità e dei Centri Alzheimer».

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