di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – «Riteniamo che le piscine, in Italia, siano preziose per la salute psicofisica dei cittadini, per il loro benessere. Eppure, dopo la pandemia e la carenza dei ristori, adesso dobbiamo affrontare senza aiuti anche il caro energia»: sono queste le parole di Attilio Garbati, responsabile di Grottammare Piscine, che sottolinea la drammaticità della situazione generale e dell’impianto rivierasco, che in assenza di strutture adeguate nella vicina San Benedetto del Tronto ha un bacino d’utenza potenziale molto ampio e che è la “casa” di una delle società sportiva più importanti delle Marche, la Delphinia Team Piceno, nella quale è cresciuto l’olimpionico Stefano Di Cola.
Gli impianti natatori sono, tradizionalmente, strutture necessarie non tanto per il circuito nazionale ed internazionale dei professionisti, ma per far sì che tutti possano fare attività motoria, sviluppare nel tempo il necessario coordinamento degli arti superiori e inferiori, l’agilità, l’equilibrio. L’importante funzione delle strutture natatorie rischia di non avere un futuro certo. Dopo le restrizioni a cui sono state soggette a seguito dell’emergenza sanitaria, ora sono i considerevoli aumenti delle utenze a preoccupare i gestori.
«Nella nostra scuola nuoto – prosegue Garbati – continuano a crescere atleti di valore, come Riccardo Santini, Lisa Maria Iotcu e Federica Iotcu, ma il nostro impianto è a disposizione di tutti i cittadini e, se scomparissimo, il danno sarebbe per tutta la comunità». Nel condividere la preoccupazione espressa dal Presidente della Federazione Italiana Nuovo, Paolo Barelli, il responsabile di Grottammare Piscine sottolinea che “durante la pandemia, le piscine hanno subito restrizioni e chiusure, ora dei rincari medi sulle bollette che superano il 60% che hanno portato i costi di gestione ai limiti della sostenibilità. Chiediamo alle istituzioni, a partire dal Comune di Grottammare fino alla Regione Marche, di farsi carico di queste problematiche, di ascoltarci per trovare insieme una via d’uscita che scongiuri la chiusura”.
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