di REDAZIONE –
Firmato oggi dal presidente Acquaroli il protocollo operativo territoriale d’intesa sull’identificazione e sull’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati –
ANCONA – Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli ha sottoscritto questa mattina, nella sede della Prefettura di Ancona, un importante Protocollo operativo territoriale sull’identificazione e accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati. L’intesa vede anche l’adesione di Tribunale per i Minorenni di Ancona, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona, Prefettura di Ancona, Prefettura di Ascoli Piceno, Prefettura di Fermo, Prefettura di Macerata, Prefettura di Pesaro Urbino, Anci – Marche. «Sono qui – ha detto in occasione della firma – per portare la convinta adesione della Regione a questa importante intesa che si basa su un progetto di tutela dei più fragili, direi anzi fragilissimi perché minori e soli in una fase complicata della loro esistenza e in un territorio dove non hanno punti di riferimento. Il contributo della Regione Marche è di tipo tecnico – ha spiegato – fornito dal nostro staff sanitario ma contiamo di implementarlo in futuro per renderlo sempre più continuativo ed efficace. Vorrei anche cogliere questa occasione per ribadire la piena volontà della Regione alla collaborazione con le istituzioni locali e nazionali a maggior ragione quando si tratta di temi sociali e di iniziative a difesa dei più deboli, anche in considerazione della situazione attuale fortemente condizionata da eventi drammatici come una pandemia e una crisi di guerra». L’accertamento dell’età e dell’identità di un minore non accompagnato costituiscono una presupposto essenziale per attivare le procedure in suo favore cioè le misure di protezione alle quali ha diritto anche per scongiurare il rischio di violazione dei diritti fondamentali di un minore e inoltre in termini di imputabilità, in quanto il minore non è imputabile se infraquattordicenne. Poiché spesso i minori non accompagnati raggiungono il nostro Paese senza documentazione anagrafica, nel processo di identificazione sono coinvolti numerosi soggetti di differenti Amministrazioni centrali (Ministero dell’Interno, Ministero della Giustizia) e Regionali (SSR regionali). Se le indagini dell’autorità giudiziaria relative alla ricerca di documenti non possono arrivare all’identificazione accertata, si attiva una seconda fase che coinvolge le strutture sanitarie per un accertamento multidisciplinare dell’età.
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