di REDAZIONE –
Venerdì ultimo appuntamento all’Ospitale con i nodi della storia contemporanea –
GROTTAMMARE – Il primo ciclo della rassegna “I conti con la storia” si chiuderà venerdì prossimo 29 aprile con l’incontro sul tema del negazionismo della Shoah. Ne parlerà Donatella Di Cesare, a partire dalla nuova edizione ampliata del suo libro “Se Auschwitz è nulla”. Docente di filosofia teoretica alla “Sapienza” di Roma dal curriculum internazionale, molto attiva nel dibattito pubblico, la prof.ssa Di Cesare dialogherà con Carlo Saletti, storico e regista teatrale esperto di persecuzioni naziste (Ospitale, ore 18.30). A seguire, alle ore 21,15, proiezione del film “Il figlio di Saul” di László Nemes (2016), vincitore del premio Oscar come miglior film straniero e del premio delle giuria al Festival di Cannes. Gli eventi sono ad ingresso gratuito, la partecipazione prevede il rispetto dei protocolli sanitari anti Covid. “I conti con la storia” è la prima rassegna di storia contemporanea realizzata a Grottammare, promossa dall’assessorato allo Sviluppo e Promozione, con la collaborazione dell’associazione culturale Blow Up per gli aspetti organizzativi e libreria Nave Cervo.
Sui risultati dell’iniziativa, curata dallo storico Costantino Di Sante, interviene l’assessore Lorenzo Rossi: «Il bilancio di questo primo ciclo di incontri, che hanno coinvolto un pubblico nutrito, persino oltre le aspettative, dimostra l’ interesse diffuso per la storia contemporanea e soprattutto per quei temi che risultano ancora problematici e talvolta divisivi nel presente, ma proprio per questo densi di implicazioni e forieri di riflessioni. A tal proposito, sono molto felice che sia la professoressa Di Cesare, insieme allo storico Saletti, a chiudere questa prima rassegna, proprio perché è una di quelle personalità che meglio incarna la vivacità dello studio storiografico e la necessità del pensiero critico con il suo ruolo nell’attuale dibattito pubblico italiano. Un ringraziamento speciale al curatore della rassegna Costantino Di Sante, che ha costruito un calendario d’eccezione, e all’associazione Blow Up per il lavoro organizzativo prezioso come sempre».
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