di ROSITA SPINOZZI –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il “Verde Abbraccio” di Americo Marconi ha letteralmente incantato l’Auditorium Comunale “G.Tebaldini” dove, nel pomeriggio di domenica 24 aprile, un pubblico numeroso ed entusiasta è intervenuto alla presentazione del libro nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore – XLI edizione primavera” – organizzati da Mimmo Minuto, deus ex machina della libreria “Libri ed Eventi” e dell’associazione culturale “I Luoghi della Scrittura” – con il patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto. Oltre alla gradita partecipazione dell’assessore alla cultura Lina Lazzari, l’autore è stato presentato dalla giornalista e operatrice culturale Rosita Spinozzi (direttore de “Il Graffio.online”), e dallo scrittore Giampietro De Angelis, che ha evidenziato in modo particolare il tratto intimistico che caratterizza “Verde Abbraccio”, in cui viene celebrata anche la vocazione vivaistica della famiglia Marconi, e l’armonia che regna nella redazione del Graffio nello sviluppo di tematiche che hanno il loro punto di forza nella cultura.
Questo per la cronaca, mentre da un punto di vista personale ammetto che l’uscita di questo libro mi emoziona in modo particolare non solo per il grande vincolo di amicizia che mi lega ad Americo Marconi, ma anche perché indirettamente mi riguarda in quanto Americo impreziosisce “Il Graffio” con la sua rubrica personale “Curiosità e Misteri” per la quale ha spaziato veramente su tanti argomenti, tutti di grande interesse. Tra cui le piante. Ora i motivi per cui Americo scrivesse un libro dedicato alle piante sono tanti, e nessuno di essi scontato, a partire dal cognome che porta, Marconi, appartenente ad una grande famiglia che si è insediata secoli fa nel territorio di Grottammare, a sud del fiume Tesino. Una famiglia che ha coltivato la terra tra orti e piante ornamentali per poi arrivare agli attuali vivai. Il nome Marconi, infatti, appare su molti cartelli lungo la strada che costeggia Grottammare. E accanto ad essi, basta spostare lo sguardo, si vede una bellissima distesa di verde.
Ma non si tratta di solo questo. Il testo è una ricerca attenta, durata oltre sei anni, di storie che riguardano piante. Americo ne ha scelte 40 ed ha raccolto intorno a loro note botaniche, miti (semitici, egizi, celtici, greci, romani, cristiani) leggende, fiabe, racconti popolari e personali. Nell’ultima parte di Verde Abbraccio ha compilato un dizionario di simboli e significati che raccoglie 400 essenze vegetali. La peculiarità di Verde Abbraccio? Essere un libro che va oltre il canonico elenco di piante perchè ogni creatura vegetale suscita nell’autore una reminescenza. Per Americo – nato tra le piante davanti al mare e diventato medico del Soccorso Alpino, viaggiatore curioso e instancabile – il dolce Arancio, il prodigo Castagno, l’Edera fedele, il buon Faggio, il religioso Fico, il fraterno Lauro, il Gelso sapiente, il magico Nocciolo, l’eterno Olivo, la forte Quercia, la bella Rosa, la sofferta Tamerice danno voce a ricordi lontani e vicini.
Ma siamo tutti del parere che il fiore più bello resta sempre Diana, sua luminosa consorte e musa ispiratrice di questo libro. A tal proposito vorrei raccontare un aneddoto: vent’anni fa Americo ha raccolto in un delizioso libretto, “Centuria di Amore in Sms” le frasi più belle che, accompagnate da un mazzo di fiori, ha dedicato alla moglie nel corso dello varie ricorrenze. La pubblicazione è stata apprezzata da moltissime persone, in particolar modo dai fiorai che hanno avuto l’indovinata idea di esporre il libretto vicino ai fiori affinchè le frasi che contiene potessero ispirare giovani indecisi sulla frase da scrivere nel tradizionale biglietto che accompagna l’omaggio floreale per la propria amata. Dunque fiori e amore.
Ed infatti quello che più mi piace sottolineare è che, in questo lungo e piacevole elenco di piante, come in ogni libro, c’è un elemento dominante che prevale sempre in Americo: l’Amore. Un Amore che già si evince nell’indovinato e metaforico titolo del libro, “Verde Abbraccio”: quasi un monito, una raccomandazione quanto mai attuale in questi tempi. Americo ci suggerisce di fare come le piante, ovvero di abbracciarci pacificamente, al di là delle differenze. Ed è un messaggio forte e molto bello, oggi più che mai in questo periodo di dolorosa contemporaneità: stiamo superando una pandemia che ci ha impedito per quasi di tre anni non solo di abbracciarci ma anche di poterci solo sfiorare, ed ora che potremmo farlo è arrivata la guerra che, seppur lontana da noi, è un fatto che comunque riguarda tutti. La guerra che allontana e spezza gli arti anziché unirli. Ebbene il libro di Americo ci invita ad abbracciarci, ad abbracciare l’amico, la sposa, il cane e il gatto, l’albero che più ci è caro. Ed è un messaggio bellissimo. Il libro termina con una “preghiera”: se ti sarà possibile, pianta una pianta. Abbraccia un albero a te caro. Bisogna avere rispetto della natura e affidarsi alla cura degli alberi perché essi sono saggi e, come il mare, conoscono la nostra storia. Pertanto abbracciamoli e abbracciamoci. Grazie, Americo!
Copyright©2022 Il Graffio, riproduzione riservata