Giovani e futuro, un seminario del Lions Club San Benedetto Host all’Auditorium Comunale

di REDAZIONE –

Il Presidente del Lions Club San Benedetto del Tronto Host, Albino Farina: «Identificare il sogno è il primo passaggio, ma i giovani vanno aiutati» –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Lions Club “San Benedetto Host” ha organizzato il 28 maggio, presso l’Auditorium Comunale di San Benedetto del Tronto, il seminario “I giovani e il loro futuro, tra sogni e falsi desideri”. Al convegno era presente il sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, il sindaco di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De Vincenzi, il presidente del Club Rotary San Benedetto del Tronto, Massimo Esposito. In platea, gli studenti della IVa C Turistico dell’IIS Fazzini-Mercantini di Grottammare, della Va A e della Va B del Liceo Classico “G. Leopardi” e della Va E Liceo Scientifico “B. Rosetti di San Benedetto del Tronto. Dopo l’introduzione a cura di Albino Farina, Presidente del Lions Club San Benedetto Host, hanno preso la parola i due relatori: Angelo Davide Galeati, Amministratore delegato della Sabelli Spa – Presidente Fondazione Sviluppo per la Comunità – fondatore di RigenerAzioni srl e Tommaso Brandoni, Presidente e Amministratore delegato di Agroservice Spa. Moderatore, il presidente del Comitato Comunicazione e Marketing del Lions Club San Benedetto del Tronto Host e giornalista Vittorio Bellagamba.

«I giovani sono al centro del nostro interesse lionistico – ha dichiarato nella sua introduzione il presidente del Lions Club San Benedetto del Tronto Host, Albino Farina – e ne parliamo in questo seminario accennando a futuro, falsi desideri e sogni. Il futuro dei giovani è già presente e va costruito, ricercando il vero desiderio attraverso la scuola, non seguendo i “falsi desideri” che la società, in vari modi, sembra volerci imporre. Amore e passione portano alla realizzazione dei sogni, che non sono qualcosa di irrealizzabile o ipotetico. Noi adulti dobbiamo “seminare” affinché i giovani possano raccogliere, i giovani hanno bisogno di un atto istitutivo da parte della nostra generazione. Noè, finito il diluvio universale, piantò una vigna: non per sé, ma per le nuove generazioni».

«Il sogno è importante – prosegue Angelo Davide Galeati – e va coltivato sin dal periodo delle scuole superiori. L’identificazione del sogno, per un giovane, è il primo passaggio, poi naturalmente l’idea va sostenuta da un po’ di ambizione e dalla conoscenza, che riporta al centro l’importanza della scuola. La responsabilità sociale d’impresa è capire di vivere in una comunità con cui si interagisce, l’imprenditore deve relazionarsi con il mondo esterno per poter incidere. La Fondazione Sviluppo per la Comunità lavora in un territorio, il nostro, in cui c’è un profondo cambiamento, da industriale a terziario. Dunque, il nostro territorio deve continuare a generare opportunità per i giovani, la fondazione sta preparando “i vasi per la semina».

«Sono un imprenditore agricolo – ha affermato Tommaso Brandoni – e sono stato sempre affascinato dall’agricoltura. Ho riscoperto una particolare attenzione, negli ultimi tempi, dei giovani per il nostro mondo. Ospitiamo molti ragazzi in stage nella nostra azienda, in media circa dieci ogni anno: l’interesse per l’agricoltura è tornato, ma fare l’imprenditore in questo settore non è semplice. È un sogno complicato da realizzare. Però, i giovani che ho visto hanno energia, dinamismo. Il mondo in cui lavoro, quello sementiero, è interessante: tutto nasce da un seme. La nostra missione è creare nuove varietà. La soluzione per soddisfare la richiesta mondiale di sementi, per contrastare i fattori climatici e che influiscono negativamente sui raccolti, è la ricerca: creare piante più resistenti alle malattie, con radici più profonde. Se vinciamo questa battaglia, otteniamo alimenti più sani ed evitiamo i cosiddetti input chimici: meno una pianta si ammala, meno viene trattata chimicamente, lavoriamo anche per la sostenibilità ambientale. Lavoriamo anche alla digeribilità, ad alzare l’indice proteico e ad abbassare l’indice glicemico. La fortuna è quando la preparazione incontra l’opportunità: ai giovani consiglio di essere preparati, curiosi, per poter essere pronti quando l’opportunità arriverà».

Anche il volontariato ha creato nuove opportunità di lavoro, ricorda Massimo Capriotti, vicepresidente della Fondazione Banco Alimentare Marche Onlus: «Il Banco Alimentare è a tutti gli effetti un’azienda, ma non deve fare profitto bensì beneficio sociale. Abbiamo formato molti volontari, il nostro mondo può rispondere ad alcuni dei desideri che i giovani hanno quando entrano nel mondo del lavoro, trasformando il volontariato in lavoro». Nel dibattito successivo, molti gli interventi in cui i giovani hanno fatto presente le difficoltà reali nel perseguire i propri sogni. Nelle sue risposte, il presidente del Lions Club “San Benedetto Host” Albino Farina ha sottolineato l’importanza di un nuovo patto generazionale. Gli studenti si sono dimostrati preoccupati anche del problema di “partire da zero” volendo inseguire il proprio sogno. Tommaso Brandoni ha sottolineato che il problema esiste, almeno in agricoltura, perché il valore dei terreni è alto ed ha consigliato ai ragazzi di iniziare con progetti che richiedano poca superficie, come accade nelle serre.

Copyright©2022 Il Graffio, riproduzione riservata