“La mia scuola a Rifiuti Zero”, ultimo atto a Offida con i bambini delle elementari

di REDAZIONE –

OFFIDA – Con i bambini delle elementari (una classe prima, due terze e una quarta) si è parlato di Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile, nella splendida cornice del parco Pablo Neruda. A fare gli onori di casa, l’assessore alla cultura Isabella Bosano e l’assessore all’ambiente Maurizio Peroni. Entrambi si sono complimentati con bambini e maestre per il percorso di educazione ambientale, giunto ormai al terzo anno, svolto anche quest’anno con Marche a Rifiuti Zero, grazie alle lezioni di Roberto Cameli. Non a caso i bambini hanno portato con sé i lavori realizzati nel corso del laboratorio di riuso creativo svolto a scuola. Sabrina Petrucci, presidente di Marche a Rifiuti ha ricordato a tutti l’importanza di ispirarsi sempre più alla natura nella quotidianità, e quindi di riutilizzare gli scarti per non produrre rifiuti e non sprecare.

«L’uomo moderno molto spesso fa ricorso all’usa e getta, allo shopping compulsivo e consuma molto più del dovuto lasciando sulla Terra una enorme impronta ecologica: ecco perché è sempre più importante parlare di sostenibilità. – spiegano gli organizzatori – A questo punto, grazie al supporto di Marta Macrillanti, la responsabile dei progetti scolastici di Marche a Rifiuti Zero, abbiamo ripassato con i bambini il significato di questo concetto: utilizzare solo quello che ci occorre per non consumare le risorse della Terra per le generazioni future. La nostra vita sul pianeta consuma molte risorse, a partire da acqua, cibo, petrolio, energia, vestiti, per non parlare dell’inquinamento dell’aria e del riscaldamento globale, tutto dovuto a consumi distanti dal modello della terra, che non produce scarti, ma solo risorse da riutilizzare nel tempo. Se sprechiamo e consumiamo troppo non faremo altro che aumentare il nostro debito con la terra e peggiorare il cambiamento climatico. Il cambio di rotta non è solo necessario, ma anche possibile! Piccoli e grandi gesti possono fare la differenza».

Con il laboratorio “Il mio regalo alla Terra”, ai bambini viene chiesto di adottare tre azioni per migliorare la propria impronta ecologica e quindi far del bene alla Terra. Giocare all’aria aperta e utilizzare meno la playstation, non lasciare le luci accese, bere acqua del rubinetto e scegliere cibi locali e stagionali sono le azioni più gettonate. Ma anche muoversi a piedi o in bici e mangiare meno carne. «E se non è possibile andare a piedi perché si abita lontano da scuola?» chiede una bambina. La risposta sta nell’adottare comportamenti adatti alle nostre vite e nel portare avanti piccoli e grandi cambiamenti per essere sempre più sostenibili. Poco alla volta e tutti insieme fare la differenza è possibile.

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