di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cento fotografie per raccontare i valori condivisi, le conquiste, ma anche i fallimenti, le disillusioni, questo e tanto altro ancora nell’ultimo libro di Romano Prodi “L’Europa” (ed. Rizzoli) presentato domenica 19 giugno davanti a un’affollatissima Palazzina Azzurra nell’ambito della XVI edizione degli “Incontri con l’autore” (a cura dell’associazione “I luoghi della scrittura” e della libreria “Libri ed Eventi” con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto. A condurre la serata, oltre a Mimmo Minuto, il presidente del consiglio regionale avv. Dino Latini e l’assessore alla cultura Lina Lazzari.
Dalla ricostruzione postbellica alla caduta del muro di Berlino («è solo grazie all’Unione che ci siamo messi al sicuro da nuovi conflitti per settant’anni»), dall’abolizione delle frontiere al progetto universitario Erasmus («i nostri ragazzi viaggiando non saranno diventati Premi Nobel, ma sono tornati più saggi e con una mentalità più aperta»), dalla creazione della moneta unica («l’euro è un fatto politico e ha consentito il passaggio da un mondo monopolare comandato dal dollaro a un mondo multipolare») alla ricerca scientifica («il vaccino contro il covid è nato in un laboratorio tedesco, eppure l’hanno sfruttato economicamente gli Stati Uniti») e alla Brexit («gli ex Imperi sono come un guidatore che guida l’auto guardando fisso lo specchietto retrovisore, hanno nostalgia dell’Impero, vogliono comandare gli altri e non accettano di essere comandati»), Romano Prodi ripercorre le vicende dell’Unione Europea attraverso immagini e riflessioni, critiche e proposte costruttive.
Alle domande sulla guerra in Ucraina la sua risposta è stata netta: cesserà il giorno che lo decideranno le due più grandi potenze mondiali, Stati Uniti e Cina. L’Europa potrebbe assumere il ruolo di mediatore e in generale porsi alla pari solo mettendo da parte le divisioni interne, specie in materia di politica estera. «Il potere delle Nazioni Unite ce l’hanno i cinque Paesi membri permanenti che hanno diritto di veto: Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia, Francia e quest’ultima è l’unica in Europa ad avere l’arma nucleare. – ha affermato Prodi- Se solo la Francia mettesse a servizio dell’Unione questi due grandi poteri, l’Europa potrebbe salire al vertice con le più grandi potenze mondiali.»
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