di REDAZIONE –
MONTEPRANDONE – Sabato 23 luglio alle ore 18.40, presso la nuova Sala Riunioni di Centobuchi in Piazza dell’Unità, Alchimie d’Arte con il patrocinio del Comune di Monteprandone, presenterà Giuseppe Talamonti e il suo romanzo “La borsa del Duce”, terzo ed ultimo incontro del Festival Noir Piceno 2022. Presentano la serata Domenico Parlamenti, Presidente di Alchimie d’Arte ed Enrica Consorti, Dirigente di Alchimie d’Arte e responsabile e curatrice di Arte. Esporrà l’artista Italo Pulcini. L’ingresso in sala (ore 18.30) è gratuito, è gradita la prenotazione al 3285546583.
Giuseppe Talamonti – Chirurgo ospedaliero, dopo un periodo di perfezionamento all’estero, vive e lavora a Milano da oltre trent’anni. Per quattro anni è stato responsabile di sezione di una società scientifica di rilievo nazionale. Ha un passato da sportivo e dedica il suo tempo libero ai viaggi, alla lettura, alla musica e alla storia. É coautore di libri di testo per specializzandi in medicina e ha all’attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali, alcune a carattere storico come quella sulla visita e le opere di Aulo Cornelio Celso di Alcmeone di Crotone.
Così in una intervista: «Ho sempre avuto la passione per la scrittura e la storia fin da ragazzino. Mio nonno mi raccontava le sue avventure di guerra e mio padre mi teneva buono, durante i lunghi viaggi in macchina, narrandomi le vicende degli Orazi e Curiazi o le vicende di Garibaldi. Da loro ho ereditato la passione per narrare storie che esiste da sempre. Fin da adolescente, ho iniziato a scrivere decine di romanzi ma solo un paio li ho portati a termine. Mi piace prendere uno dei tanti misteri della storia e poi immaginare una vicenda verosimile per colmare quello che nella storia rimane sconosciuto. Spesso è e rimane solo un gioco mentale in cui immagino soluzioni ai misteri esistenti. Qualche volta, si traduce in una storia più articolata che finisce sulle pagine di un romanzo».
Il libro – La borsa del Duce è una storia che trae origine da vicende realmente accadute alla fine della guerra, nei concitati momenti della cattura di Mussolini. Dopo alcune ricerche negli archivi, l’autore è venuto a conoscenza della storia di due partigiani Luigi Canali (nome di battaglia Neri) e Giuseppina Tuissi (nome di battaglia Gianna), che parteciparono alla cattura di Mussolini e che scomparvero improvvisamente poco dopo, forse entrambi vittime di vendette trasversali. Le testimonianze dell’epoca, riferiscono anche che quando Mussolini fu catturato, aveva con sé una borsa di cuoio, da cui non non avrebbe voluto assolutamente separarsi. Anche la borsa scomparve in circostanze misteriose. Nessuno sa di preciso cosa contenesse, ma sorsero infinite leggende, inclusa quella più famosa relativa al cosiddetto “Oro di Dongo”. Partendo da queste vicende, Giuseppe Talamonti ha costruito una storia che si svolge agli inizi del 2000, immaginando che si vengono a creare le condizioni per poter finalmente recuperare la borsa e il suo misterioso contenuto…
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