L’arte del potere chiude la Settimana Sistina a Grottammare

di REDAZIONE-

In occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita del pontefice Sisto V –

GROTTAMMARE – Riflessioni sul potere e sull’arte di governare per chiudere “Sisto V e il suo tempo. Un ponte verso la modernità”, la rassegna dedicata alle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita del pontefice grottammarese Sisto V, avviata domenica scorsa. Oggi, venerdì 22 luglio, il Laboratorio Teatrale Re Nudo mette in scena “Lo specchio del principe, una riflessione sul potere”, spettacolo che è allo stesso tempo un viaggio che accompagnerà i presenti tra i testi di grandi pensatori, raffinati politici e brillanti letterati come Moro, Campanella, Machiavelli,  Guicciardini, Shakespeare tanto per citare alcuni degli autori a cui presterà la voce Piergiorgio Cinì, su musiche di Sergio Capoferri (corno e fisarmonica) e note a margine di Alessandro Pertosa (ParcoArena Sisto V, ore 21, ingresso libero).

«Vogliamo provare a raccontare il potere in tutte le sue poliedriche, multiformi sembianze – anticipa Pertosa –. Un viaggio da Creonte, nell’idea del potere che deriva da Dio, passando per il potere che ha a che fare con gli uomini, fino alla poesia, per guardare il potere negli occhi cercando di smascherarne i deliri, le manie di onnipotenza e la sua idea di poter dividere il mondo in giusto/sbagliato, buono/cattivo». Il calendario della Settimana Sistina è stato organizzato da Città di Grottammare e Amat, in collaborazione delle associazioni L’Onagro e Laboratorio Teatrale Re Nudo. L’iniziativa ha ottenuto il sostegno della Regione Marche.

«Tra le tante considerazioni che si potrebbero fare a conclusione del calendario Sisto V e il suo tempo, due, credo, siano le più importanti. Innanzitutto – dichiara il sindaco Enrico Piergallini – il giudizio estremamente positivo sul ParcoArena come uno dei luoghi più suggestivi del territorio per ospitare eventi culturali. Una conferma di quello che avevamo già percepito nell’esperimento dello scorso anno e che ci ha convinti a stipulare l’accordo con la Fondazione Povera Costante Maria per garantire fino al 2031 l’utilizzo pubblico dello spazio. Quando abbiamo comunicato questa notizia dal palco sono partiti applausi sinceri dal pubblico, segno che questa operazione di politica culturale è stata molto apprezzata.

In secondo luogo, credo che questo calendario sia stato un ottimo esempio di come, talvolta, valga la pena di mettere cuore e coraggio in iniziative culturali apparentemente azzardate. Parlare di Giordano Bruno, Galileo, Rabelais, Bandello e di tanti altri filosofi scienziati e politici più o meno conosciuti vissuti 500 anni fa poteva sembrare un’operazione culturale non adatta alla stagione estiva, un periodo ritenuto dai più d’evasione e di distrazione. La grande partecipazione di pubblico a tutte le serate, invece, dimostra che esiste un settore ampio di spettatori che desidera imparare divertendosi, stando insieme in un’arena all’aperto durante le serate estive. Un pubblico curioso e disposto all’avventura. Siamo riusciti a compiere questa operazione grazie all’indispensabile supporto dell’Amat, della Regione Marche e delle associazioni del territorio coinvolte nel calendario che condividono con noi questo risultato di ottimismo».

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