di REDAZIONE –
Rievocazione storica della trebbiatura, laboratori di ceramica, musica e degustazioni di legumi e prodotti tipici –
APPIGNANO – Borghi Aperti ad Appignano, domenica 28 agosto, con Aspettando Leguminaria “I legumi, specialità antiche: dalla semina alla raccolta” l’evento alla scoperta del borgo organizzato dal Comune di Appignano in collaborazione con la Pro Loco nell’ambito della rassegna di Noi Marche. Un intenso programma di eventi di cultura e di spettacolo aperti al pubblico sul tema della tradizione centenaria di Appignano nella produzione e lavorazione dei prelibati legumi che anticipa con un assaggio l’attesissima celebre grande festa di Leguminaria il prossimo 7, 8 e 9 ottobre 2022. «I legumi di Appignano rappresentano un patrimonio storico culturale del nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita – grazie al sapiente lavoro dei nostri agricoltori, custodi degli antichi semi autoctoni che rischiavano di scomparire in quanto non venivano più coltivati, oggi possiamo far riscoprire le specialità della nostra terra e offrirle ai numerosi appassionati con ricette storiche e rivisitate sui nostri famosi “cocci” di ceramica, per esperienze emozionali uniche».
La manifestazione si terrà nella sede di uno dei storici coltivatori di legumi, nell’Azienda Agricola Medei – C.da Verdefiore , 28 ad Appignano in collaborazione con l’Azienda Agricola Mazzieri. Si parte alle ore 16,30 con un viaggio nelle tradizioni attraverso racconti e sapori di una volta condotto dal dott. Roberto Ferretti, a seguire si terrà la rievocazione storica della trebbiatura dei legumi a cura dei produttori locali Mazzieri e Medei. In particolare tra i legumi tipici locali il “Fagiolo Solfì” e il “Cece Quercia” saranno gli indiscussi protagonisti della giornata. Il “Fagiolo Solfì” è una varietà coltivata ad Appignano grazie ad uno studio finanziato dalla Regione Marche per il recupero di vecchie varietà di legumi. Il nome deriva dal suo colore giallo pallido, simile al più famoso Zolfino. Il “Cece Quercia” è una varietà che in passato era molto diffusa nelle Marche, ma che nel tempo era quasi scomparsa, solo negli ultimi anni è stata reintrodotta la sua coltivazione, grazie all’opera di esperti agricoltori custodi delle antiche tradizioni.
«Borghi Aperti nasce dall’unione dei Comuni di Noi Marche con lo scopo di far conoscere ai turisti e ai visitatori locali i nostri meravigliosi borghi e territori grazie alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche arti e tradizioni – ha affermato il vicesindaco Stefano Montecchiarini – Appignano notoriamente conosciuta come la città della ceramica, in questa edizione celebra la storia dei legumi legati all’antica tradizione della lavorazione della terracotta i famosi “cocci” realizzati da mastri vasai del borgo, dove le prelibate zuppe di legumi venivano e vengono tutt’oggi cotte e servite».
Durante la manifestazione sarà possibile partecipare ai laboratori di pittura e manipolazione d’argilla a cura dell’Associazione AppCreativa e al laboratorio di tessitura a cura di Maria Giovanna Varagona del “Museo La stanza del telaio”. La Pro loco di Appignano offrirà la degustazione dei prelibati legumi e dei “u ciammellottu de o vatte” il tradizionale e squisito ciambellone che si preparava storicamente in occasione della trebbiatura con il famoso liquore all’anice marchigiano il mistrà. Saranno “Li Matti de Montecò” di Montecosaro ad intrattenere i presenti durante la giornata con la loro musica folkloristica tradizionale che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la preziosa opera trentennale svolta a favore del recupero e della promozione della cultura locale. Il tutto si svolgerà nella cornice della ricca mostra mercato di artigianato, bricolage e prodotti tipici presente nella location dell’Azienda Agricola Medei.
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