“Il supporto indispensabile”, a San Benedetto un workshop di psicopedagogia e neuroscienze

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La società Emme Project di San Benedetto del Tronto, sorta con lo scopo di promuovere e favorire lo sport dell’atletica leggera sia con finalità di educazione fisica e formazione morale che con finalità agonistiche inclusive per tutti i tipi di atleti anche quelli con disabilità fisica o psichica, organizza il primo corso di aggiornamento di psicopedagogia e neuroscienze applicate allo sport giovanile multidisciplinare, per tutti i tecnici, istruttori, educatori e docenti di educazione fisica, sabato 22 ottobre presso il Club House Camiscioni del Campo Nelson Mandela di Porto d’Ascoli dalle ore 18,00 alle 20,00 La conferenza patrocinata dal Comune di San Benedetto del Tronto nelle persone dell’assessore alle politiche giovanili Andrea Sanguigni e dell’assessore allo sport Cinzia Campanelli e dal Presidente del CONI regionale Fabio Luna, è completamente gratuita e prenderà le mosse dalle tematiche del libro “il supporto indispensabile”, premiato quest’anno al concorso letterario del CONI, scritto a più mani, dalla dr.ssa Barbara Rossi ( psicologa sportiva, referente Nazionale FIGC area psicopedagogia, direttrice scientifica dei master in Psicologia Sportiva della Giunti Psychometrics) e da altri psicologi sportivi, psicoterapeuti, neuroscienziati, pedagogisti, psicomotricisti e altre professionalità con vasta esperienza in ambito sportivo.

L’EmmeProject collaborando per questo evento con diverse federazioni e società sportive, in primis la FPI Marche di Luciano Romanella, la FIR Marche con l’ospitalità dell’ASD Unione Rugby San Benedetto di Edoardo Spinozzi, ma anche l’AIAC, la FIPAV oltre che ovviamente la FIDAL e la FISDIR ( Federazione italiana sport per disabili intellettivo- relazionali) con il suo referente tecnico nazionale Mauro Ficerai, dimostra la sua vera natura inclusiva intesa come capacità di relazionarsi con elementi appartenenti a realtà sportive diverse, abilità di superare limiti ideologici e strutturali e di avere una visione d’insieme più ampia, più lungimirante e di connessione sinergica tra discipline differenti volta ad uno scopo comune che travalica la finalità specifica del singolo sport e si pone un obiettivo più alto: la formazione dell’individuo attraverso l’attività fisica.

Il fine di questa conferenza è lo stesso degli autori del libro che la terranno: rendere fruibile il supporto indispensabile della psicopedagogia dello sport e delle neuroscienze, soprattutto in materia di sviluppo e apprendimento, a tutti coloro che si occupano di formare i bambini ed i ragazzi attraverso lo sport, analizzando le teorie di famosi neuroscienziati, pedagogisti e psicologi ma prendendo anche in considerazione le più moderne teorie della Psicomotricità Relazionale, l’Analisi Transazionale, la Cultural Intelligence, gli studi di genere e il teatro sociale. Lo scopo è quello di dare nuovi strumenti a tutti gli operatori del settore sportivo giovanile nazionale per una nuova coscienza del ruolo di istruttore e dello scopo dell’allenamento nella vita dei bambini e arricchire il sapere e la cultura tradizionale dello sport di nuovi e attendibili contenuti supportati da informazioni scientifiche sul funzionamento del cervello e moderne teorie multidisciplinari trasposte al mondo dell’apprendimento sportivo

«L’interessante workshop sulla psicopedagogia applicata all’allenamento dei bambini è il primo appuntamento di un evento molto più grande a cui stiamo lavorando da tempo: La Viking Race Sun Beach, un percorso ad ostacoli che si inserisce nei circuiti delle OCR (obstacle course races) ma innovativo nel suo genere perché include anche bambini e disabili in una competizione che prevede più categorie di premiazione» dice Adalgisa Vecchiola, presidente della Emmeproject, ricordando che la gara si sarebbe dovuta svolgere proprio questo week-end ma per problemi tecnici è stata posticipata a maggio prossimo. «Viviamo in una società in cui si riscontrano una miriade di fragilità nei minori che si declinano in diagnosi di patologie neurovegetative, problematiche psicologiche di varia natura e precoci e preoccupanti manifestazioni di disagio esistenziale, la recente pandemia ha gravemente acuito la situazione, un aiuto in questo senso potrebbe arrivare  dalla pratica di uno sport svolto in un ambiente sano e con operatori competenti , informati e consapevoli» conclude Adalgisa Vecchiola.

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