di REDAZIONE –
Sua Eccellenza ha incontrato il presidente, il direttivo e i soci del sodalizio nato nel 1971 e ha dimostrato piena coscienza della storia cittadina –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa mattina, venerdì 4 novembre, alle ore 11 si è tenuta una attesa visita del Vescovo Carlo Bresciani e del Parroco della Marina Patrizio Spina nella sede del Circolo dei Sambenedettesi in via Bragadin 1. Si è trattato di un incontro importante tra l’antico sodalizio che da 51 anni svolge una funzione molto importante di memoria storica della città e di Istituto per la tutela del dialetto e delle tradizioni popolari sambenedettesi e la principale autorità religiosa della diocesi. Grande attenzione da parte del Vescovo a questa funzione che l’Associazione svolge per la conservazione dei valori e delle tradizioni del mondo marinaro, all’attività e alle realizzazioni presenti nella città e frutto dell’azione del Circolo e del suo impegno di mezzo secolo per San Benedetto.
Dopo il saluto del Presidente Gino Troli, che ha ricordato la costante presenza del sodalizio nato nel 1971 dallo stimolo del grande pittore Armando Marchegiani, hanno preso la parola la Presidente emerita Benedetta Trevisani, il vicepresidente Niki Piattoni, il segretario del Circolo Giancarlo Brandimarti, Francesco Bruni, membro del direttivo e il direttore de Lu Campanò Patrizio Patrizi. Il Vescovo dopo aver rivelato di essere un attento lettore del giornale del Circolo, ha sottolineato l’impegno prezioso per la comunità di chi in tempi di smemoratezza continua a svolgere un compito insostituibile di consapevolezza storica e di tutela di un patrimonio che altrimenti può andare perduto.
La presidente emerita Benedetta Trevisani ha fatto omaggio di alcune delle principali pubblicazioni del Circolo “per un veloce studio delle tradizioni e del nostro dialetto” e una totale integrazione nella civiltà marinara da parte del Vescovo che ha già dimostrato piena coscienza della storia cittadina e del contributo che il mondo della pesca ha dato allo sviluppo della città tra sacrifici e duro lavoro. La mattinata si è conclusa con una preghiera comune e la promessa reciproca di un rapporto costante di vicinanza e collaborazione.
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