Premio Bizzarri, gli eventi della serata finale e l’omaggio a Fabrizio Pesiri

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si conclude la 29^ edizione della rassegna del documentario “Premio Libero Bizzarri” con una giornata ricca di eventi. Dalle ore 9.15, presso il CineTeatro Concordia, terzo incontro “Doc&Scuola” con studentesse e studenti del territorio che dialogheranno con la giornalista di RaiNews24 Marina Lalovich. L’incontro verterà sulle condizioni dei profughi russi, in fuga dal loro Paese in seguito al conflitto con l’Ucraina. Alle ore 14.30, presso la Sala della Poesia del Palazzo Bice Piacentini, via alle proiezioni dei concorsi in gara: Concorso ItaliaDoc

“Il tipografo” di Stefano Pasetto.  Maggio 1978. Una settimana dopo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, il tipografo delle Brigate Rosse, E.T., viene arrestato e torturato. All’oscuro dei progetti concreti della colonna, e pur non avendo mai usato un’arma, viene condannato a 30 anni di prigione (poi ridotti a 15), più sedici mesi per calunnia, avendo denunciato la tortura subita.

“Onde radicali”, di Gianfranco Pannone.  Una radio che ha contribuito a liberare l’Italia da tabù e pregiudizi, è la protagonista di questo film documentario. Le voci storiche di Radio Radicale si raccontano e fanno rivivere l’avventura giornalistica e politica cominciata nel 1976. Dalla morte di Giorgiana Masi al caso Tortora, dal rapimento del giudice D’Urso all’uccisione del giornalista Antonio Russo, le storie, spesso controverse, di un Paese e gli ideali di chi voleva cambiarlo.

“Princesa” di Stefania Muresu.  Una pellicola muta percorre città e periferie, luoghi sacri e approdi naturali, ritraendo feticci e antichi riti di un Mediterraneo che guarda al Sud. Princesa è giovane, nigeriana, arrivata in Sardegna attraverso i canali del human trafficking. Nell’isola esiste il sincretismo tra le credenze di un animismo primitivo, i culti cristiani e quelli recenti della chiesa evangelica nigeriana.

“Peso morto” di Francesco Del Grosso.  Ventuno lunghissimi anni in carcere. Tanti ne sono trascorsi prima che Angelo Massaro venisse riconosciuto innocente per un delitto mai commesso. Quello che lo ha visto protagonista è uno degli errori giudiziari più clamorosi nella storia dell’Italia repubblicana. Un’odissea umana che rivive attraverso un viaggio fisico ed emozionale nei luoghi che hanno fatto da cornice alla sua ingiusta detenzione, al fianco di figure chiave della sua incredibile vicenda.

CONCORSO “FABRIZIO PESIRI – OPERA PRIMA”

– “Il rumore del mare” di Laura D’Angeli. Nel 1976 la rivista di Lotta Continua Ombre Rosse fa un’indagine sulle condizioni di lavoro dei pescatori sambenedettesi a bordo dei pescherecci mercantili che navigano per mesi l’oceano Atlantico. Il rumore del mare ritrova, a distanza di anni, gli stessi intervistati e li pone in un dialogo tra passato e presente.

Infine. dalle ore 21 gran finale al Palazzo Bice Piacentini con le premiazioni dei concorsi e un omaggio a Fabrizio Pesiri da parte del Laboratorio Teatrale Re Nudo: “A Fabrizio. Maestro dello sguardo e dell’ascolto”. 

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