di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’associazione artistico culturale “l’altrArte”, venuta a conoscenza dell’intenzione di abbattere il prossimo 22 febbraio il nautofono rosso del molo sud, si schiera dalla parte di cittadinanza che sta alzando la protesta contro tale decisione dell’Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale di Ancona. «Una decisione presa a causa del forte ammaloramento della struttura. – spiega Piernicola Cocchiaro – Ciò sarebbe comprensibile e giustificabile, se non fosse per il fatto che stiamo parlando del nautofono rosso del molo sud. Abbatterlo è come abbattere un pezzo di vita di intere generazioni di sambenedettesi. É come rinunciare alla propria storia». «Per quante migliaia di marinai il nautofono ha rappresentato il ritorno a casa dopo mesi di pesca atlantica? E per quante centinaia e centinaia di famiglie e persone ha rappresentato il punto di arrivo della passeggiata domenicale? – aggiunge Cocchiaro – Esso non è mai stato e non è solo uno strumento segnaletico dell’ingresso del porto, è la storia della nostra città. É un monumento alle sue radici marinare. Il fatto che il nautofono sia ammalorato, non ne giustifica la demolizione; sarebbe sufficiente ristrutturarlo, anche perche’ ancora oggi costituisce uno delle attrazioni turistiche più importanti della città. – conclude Cocchiaro –
Pertanto, se non si vuole ripetere l’esperienza “Genevieve”, l’associazione “l’altrArte” fa appello al Sindaco ed all’Amministrazione comunale affinchè chieda all’Autorità di Sistema Portuale di Ancona di recedere da questa sua decisione».
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