di REDAZIONE –
Fabriano, in provincia di Ancona, propone iniziative per tutte le età. Ospiti l’attore Paolo Ruffini, la criminologa Roberta Bruzzone, lo psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, massimo esperto in dipendenze tecnologiche, l’ingegnere Emanuele Frontoni e l’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Chiara Biondi –
FABRIANO – Il 6 maggio è la giornata in completa disconnessione dagli smartphone, organizzata dall’Associazione Nazionale Di. Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo). Organizzata con il Comune di Fabriano, la Regione Marche e il Consiglio Regionale, metterà tutti alla prova per riprendere contatto col territorio e la realtà intorno a noi, vissuta spesso distrattamente con gli occhi rivolti al cellulare. Questa volta si attraverserà lo spazio urbano di Fabriano a telefono spento e sigillato dentro apposite buste consegnate negli infopoint sparsi in città. Dalle ore 9 alle 20, incontri di discussione e laboratori fra cinema, teatro, pittura e danza, pensati per tutte le età, faranno incuriosire e divertire nonni e nipoti, genitori, studenti, insegnanti e non solo. Infatti, in un mondo sempre più a stretto contatto con i dispositivi digitali, il rischio di diventarne dipendenti senza rendersene conto coinvolge tutti quanti. L’educazione al benessere digitale coinvolgerà tutte le scuole del territorio. «La Regione Marche ha voluto sostenere questo evento – ha spiegato l’assessore alla Cultura e Istruzione Chiara Biondi – perché non demonizza la tecnologia che è entrata far parte delle nostre vite, ma promuove una capacità critica, una competenza sull’utilizzo corretto da parte di tutti, scuola, istituzioni, famiglie, giovani e di aggregare attorno ai temi della socialità, dell’amicizia, del contatto umano fondamentali specialmente nell’età evolutiva».
«Passiamo quasi quattro ore al giorno davanti ai social. Sono 28 ore a settimana, 120 ore al mese, 2 interi mesi all’anno» ricorda il dottor Giuseppe Lavenia, Presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. «Il primo Disconnect Day dopo il Covid sarà un’occasione per staccare la spina, mettersi offline e prendersi cura delle nostre autentiche relazioni». Mediamente guardiamo il cellulare 150 volte al giorno. Secondo i dati dell’Associazione Nazionale di Pediatria, nei primi quattro anni di vita svezziamo i bambini con lo smartphone. «Quasi il 50% dei genitori lo fa – afferma il dottor Lavenia – Il 30% dei genitori tende a calmare il proprio figlio attraverso l’utilizzo di uno schermo. E uno schermo passivo provoca disturbi dell’attenzione, nei bambini ma anche negli adulti». All’evento parteciperà l’attore Paolo Ruffini, regista del film Ragazzaccio sceneggiato con l’Associazione Di. Te., che verrà proiettato e discusso insieme a lui nel pomeriggio al Teatro Gentile di Fabriano, nell’area retrostante il Palazzo Comunale.
Gli spazi più belli del borgo saranno occupati da attività e laboratori creativi, in cui far lavorare il corpo e la mente in connessione con gli altri. Si potrà partecipare a giochi per tutta la famiglia e assistere agli interventi della criminologa Roberta Bruzzone sui rischi della rete e del dark web, e lo psicologo e presidente Di. Te., Giuseppe Lavenia, sulle dipendenze tecnologiche e l’educazione alla consapevolezza digitale, dell’ingegner Emanuele Frontoni, divulgatore scientifico. Sarà un incontro per “resistere” insieme qualche ora lontani dagli schermi.
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