di REDAZIONE –
TORINO – Vetrina internazionale per il Premio Annibal Caro alla traduzione che sabato scorso 20 maggio è stato accolto nello spazio della Regione Marche al Salone del Libro di Torino. Presentata la sesta edizione da Federica Alessandri e Rosetta Martellini, componenti del Comitato promotore, insieme a Nicola Verderame, uno dei tre finalisti 2023, traduttore dal turco del libro di Burhan Sönmez, “Pietra e ombra” (edizione nottetempo), tra i cinque finalisti candidati al Premio Strega Europeo. Una presentazione vivace che si è soffermata sui vari aspetti della traduzione, un ambito ancora troppo poco valorizzato ma che ci permette oggi, come nel ‘500 permise Caro, di leggere autori e autrici che altrimenti non potremmo conoscere. Si è discusso di intelligenza artificiale e di quanto questo nuovo strumento può mettere a rischio il lavoro di chi traduce. In realtà, come ha ben sottolineato lo stesso Verderame, a una macchina mancano il cuore e il sangue che invece appartengono al traduttore, “è come paragonare un cibo precotto a un piatto cucinato da uno chef stellato”. Un raffronto che rende limpida la questione. Sono stati presentati anche gli altri due finalisti: Riccardo Duranti per la traduzione dall’inglese di “Oltremare” di Paul Lynch (edizione 66thand2nd) e Ileana Zagaglia per la traduzione dal francese di “Alla linea” di Joseph Ponthus (edizione Bompiani). Si è dato a tutti appuntamento per il prossimo 6 giugno, giorno della ricorrenza della nascita di Annibal Caro, allo Spazio Multimediale San Francesco a Civitanova Alta quando, a partire dalle ore 18, si svolgerà la cerimonia di premiazione alla presenza, oltre che dei tre finalisti, di alcuni componenti del Comitato Tecnico, tra questi Elisabetta Bucciarelli, scrittrice, Francesco Marilungo, traduttore, Marina Morbiducci, docente di traduzione alla Sapienza di Roma.
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