di ROSITA SPINOZZI –
Intervista a due voci con Enrica Loggi e Roberto Tamburrini. Enrica:«La poesia è il mio volo sopra le difficoltà della vita, è la mia sincerità che spontaneamente si traduce in versi». Roberto:«La mia pensosità viene continuamente stimolata dal brio di Enrica» –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ogni incontro con Enrica Loggi è sempre una preziosa esperienza di vita e, quella che dovrebbe essere una semplice intervista, si trasforma in uno scambio reciproco di emozioni in cui un ruolo importante lo “gioca” Roberto Tamburrini, uomo di grande intelligenza e sensibilità che, con i suoi modi gentili, ha conquistato il cuore della “nostra” poetessa. Enrica è una presenza importante per il nostro territorio, i suoi versi ci danno il buongiorno ogni mattina, il suo sorriso cordiale va di pari passo con una grande determinazione che conferisce vigore alla musicalità delle sue parole in cui viene spesso esaltata la bellezza del creato. Ma Enrica è una magnifica poetessa che ha anche il pregio di saper “graffiare” con guanti di velluto: il suo è un mondo idilliaco in cui non viene mai persa di vista la realtà che, grazie alla leggiadria dei suoi versi, ci “torna indietro” dipinta di una nuova consapevolezza. Suo marito Roberto, appassionato di poesia e arte, da lungo tempo realizza lavori artigianali in legno di grande bellezza che ai miei occhi – e non solo ai miei – appaiono in perfetta simbiosi con la poetica di Enrica. Ogni volta che ammiro i lavori di Roberto ho come l’immediata sensazione di udire la melodia dei versi di Enrica. Credo sia un po’ questa la “magia” di una coppia straordinaria alla quale, ormai da moltissimi anni, mi unisce una profonda amicizia. Residente a San Benedetto del Tronto, Enrica Loggi da sempre ha sposato la poesia e pubblicato diverse raccolte: le più recenti si intitolano Una profonda leggerezza (2019, prefazione di Guido Garufi) e Arcani sentieri, (Pequod Edizioni, 2023), scritto in collaborazione con Antonella Roncarolo. Un suo saggio poetico su Carlo Crivelli è apparso nell’antologia Femminile plurale (Vydia, 2014). É presente nell’antologia La poesia delle Marche. Il Novecento e oltre (Affinità Elettive, 2021). Insieme a Roberto Tamburrini ha allestito nel 2022 la mostra di quadri e mandala Cromatiche storie, presso la sala da tè Il Flauto Magico di San Benedetto del Tronto. Ed è proprio all’interno di questo luogo confortevole che trovano spesso asilo i nostri incontri, perchè davanti ad una buona tazza di tè fumante è più facile raccontarsi, anche se il nostro è un idem sentire che ci accompagna da sempre. Ne è chiara testimonianza la poesia che conclude questa intervista. Ecco, dunque, venti domande ad Enrica e Roberto, con altrettante venti risposte. Per conoscerli – e per conoscerci – meglio. Buona lettura!
Tre aggettivi per definirvi
Enrica: Sognante, precisa, amorevole.
Roberto: Riflessivo, timido, idealista.
Un vostro personale pregio e difetto. Un pregio e difetto reciproco
Enrica: La dedizione alla poesia penso sia il mio pregio, l’impazienza il mio difetto
L’accuratezza è il pregio di Roberto e il difetto la tendenza alla testardaggine.
Roberto: La pazienza penso sia un mio pregio, un mio difetto è che sono un po’ troppo riservato. Enrica è la quintessenza della dolcezza, e difetti non ne vedo.
Com’eravate da bambini?
Enrica: Vivacissima, affettuosa, molto creativa specialmente nei primi tentativi di scrittura.
Roberto: Ero (e sono ancora) giocoso e amante di ogni aspetto fantastico della vita, e al tempo stesso un po’ malinconico.
Com’è avvenuto il vostro primo incontro?
Enrica: Insegnavo in una scuola privata Italiano e Latino, ed è lì che ho incontrato Roberto come studente, e la poesia sin da allora, ha mosso i nostri sentimenti.
Roberto: Ho conosciuto Enrica nei primi anni ‘90, una stupenda insegnante che si apprestava a pubblicare il suo primo libro di poesie: “Vasto era il mare”.
La vostra unione, nella vita e nell’arte, è di esempio per molti. In cosa differite e in cosa vi “compensate”?
Enrica: Io sono più emotiva e spesso frettolosa. La calma di Roberto compensa i miei capricci assecondando o moderando i miei voli pindarici.
Roberto: La mia pensosità viene continuamente stimolata dal brio di Enrica e insieme troviamo un equilibrio creativo.
Enrica, cosa rappresenta per te la poesia? Roberto, cosa rappresenta per te la poesia di Enrica?
Enrica: La poesia è la mia resurrezione continua, il mio volo sopra le difficoltà della vita, è la mia sincerità che spontaneamente si traduce in versi che sperano di raggiungere il cuore del lettore.
Roberto: La poesia di Enrica è la musica che consola, solleva e rischiara l’esistenza.
L’estate scorsa le pareti del Flauto Magico hanno ospitato la mostra d’arte “Cromatiche storie”, lavori in legno di Roberto raffiguranti fantasiosi mandala ornati con passamanerie all’uncinetto realizzate da Enrica. Com’è nato questo percorso creativo?
Enrica e Roberto: Le nostre “Cromatiche storie” sono nate in un primo momento per fare da cornice ad una lettura di poesie. Successivamente quelle che ci sembravano delle semplici astrazioni si sono rivelate dei veri e propri esercizi spirituali che richiedevano una grande attenzione ai dettagli, un ascolto interiore, una cura compositiva simili al procedere della scrittura poetica. I mandala che prendevano forma tendevano cioè ad illustrare l’essenza della poesia, intesa come densità di significati esistenziali uniti a un singolare e soave ritmo musicale. Il fine di tutto il percorso creativo è stato quello di raggiungere per quanto possibile un intreccio di piccole storie interne ai quadri e generative di sorpresa e suggestione per l’occhio del visitatore.
“Arcani sentieri” è il titolo del libro, pubblicato dalla PeQuod Edizioni, che ti vede protagonista insieme ad Antonella Roncarolo. Storie fantastiche e poetiche di vita, attualmente in viaggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Parliamo del libro e del tuo sodalizio artistico con Antonella
Enrica: Il libro è nato quasi magicamente dalla consonanza profonda che mi lega ad Antonella, al suo amore per la parola scritta e narrata, alla sua creatività consapevole di quanto è vero e bello nell’esistenza. “Arcani sentieri” unisce cinque racconti di Antonella e venti mie poesie che si sono date la mano spontaneamente, ravvisando anche a posteriori la particolare convergenza tra le due ispirazioni. Insieme abbiamo esplorato i sentieri di un bosco un po’ reale e un po’ immaginario, alla ricerca di fascinazioni che elevassero la parola ad una dimensione sia fiabesca che concreta.
Ma parliamo anche del sodalizio artistico che unisce la poesia di Enrica alle fotografie e ai lavori artigianali di Roberto, che sono autentiche opere d’arte…
Enrica: Le mie poesie, le fotografie di Roberto e le nostre opere artigianali contengono un desiderio profondo di comunicare agli altri la gioia estetica che scaturisce dall’esperienza creativa. Ci unisce uno stesso sguardo spirituale che contemplando compone e, componendo, dona.
Roberto: Sottolineo il valore della creazione artigianale vissuta insieme perché il lavoro a quattro mani espande sorprendentemente i confini della ricerca poetica, generando un frutto di intensa soddisfazione.
Enrica sei un faro che brilla nel mondo della poesia, la bellezza dei tuoi versi rendono lustro alla nostra città. Quali sono stati i tuoi punti di riferimento?
Enrica: Sento che la mia poesia deve molto all’insegnamento magistrale di Alessandro Parronchi. Tra i miei contemporanei devo moltissimo al poeta e critico Guido Garufi, autore di due prefazioni a due miei libri e di un’antologia che mi include. Il suo genio poetico è stato ed è fonte di generosa ispirazione e umano sostegno. Un pensiero speciale va all’amico Massimo Consorti, recentemente scomparso, direttore della rivista UT, di cui ho fatto parte per diversi anni. L’impegno culturale di Massimo e la sua profonda umanità sono stati di fondamentale importanza sia per me che per molti miei colleghi.
Qual è il valore della poesia ai nostri giorni? Ho notato che molti giovani si stanno avvicinando alla poesia, è un buon segnale…
Enrica e Roberto: Entrambi nutriamo una grande fiducia nel potere educativo della poesia e dell’arte in genere. Crediamo fortemente nella capacità dei giovani di recepire il messaggio poetico; la loro freschezza intellettuale è il terreno fertile su cui fondare una civiltà migliore.
Nelle poesie di Enrica c’è tutto il suo amore per la bellezza del creato, senza tralasciare quei piccoli particolari che magari sfuggono ad occhi meno attenti come, ad esempio, i piccoli ciuffi d’erba che spuntano nei cigli delle strade. La bellezza è dovunque? E salverà davvero il mondo?
Enrica e Roberto: La bellezza è nel nostro cuore e ovunque se ne possa trovare una corrispondenza. Certamente la natura offre lo spunto più grande di un canto inesauribile, da cui può nascere lo slancio per cambiare il mondo.
Ma la poetica di Enrica è anche a suo modo graffiante…
Enrica: Il mio fare poetico può essere avvertito anche in senso decisamente innovativo, perché ogni pensiero che scrivo è un atto di obbedienza ad un imperativo estetico che si traduce in immagini e metafore inusuali e per questo “graffianti”.
Roberto: I versi di Enrica hanno la capacità di sorprendere e di svegliare dal torpore quotidiano. Sono come piccole, dolci scosse che toccano lievemente ma profondamente.
Che rapporto avete con i social?
Enrica: Frequento Facebook con notevole interesse e grazie a questo strumento ho potuto far conoscere tante mie poesie ricevendone una bella gratificazione.
Roberto: Non ho una pagina personale ma curo la pagina pubblica “Enrica e Roberto – Laboratorio Artigianale” e il blog “Enrica e Roberto” dove esponiamo i nostri lavori.
Insieme ad Enrica abbiamo anche allestito il blog “Nel soffio della poesia”, che raccoglie tutto il percorso poetico e letterario della poetessa.
Il nome di una persona, o di un collega vivente, che stimate in modo particolare
Enrica e Roberto: La nostra amica Angela Piotti è una signora particolarmente fantasiosa e dal cuore angelico. In questi ultimi anni ha realizzato diversi presepi artigianali con materiali di riciclo. Essi hanno una grazia, una semplicità e un genio inventivo davvero singolare. Si possono ammirare su Youtube digitando il nome dell’autrice. Inoltre nel gennaio 2019 è stato pubblicato sul Graffio.online un mio articolo dedicato proprio all’arte di Angela (https://www.ilgraffio.online/2019/01/14/presepe-angela-piotti-la-creativita-stupisce-poeticamente/).
La vostra città del cuore
Enrica: Napoli, città che più di tutte mi ha affascinato. In essa ho vissuto per qualche anno e più volte sono tornata a visitarla ricavandone sempre tanto stupore e un’infinita simpatia.
Roberto: Napoli, Firenze, Roma e Venezia a pari merito.
Come vedete il mondo oggi?
Enrica: Un po’ a soqquadro, come un uccellino smarrito caduto dal suo nido.
Roberto: Troppo confuso, come un mosaico di difficile composizione.
Ottimisti o pessimisti?
Enrica e Roberto: Moderatamente ottimisti.
Credete in Dio?
Enrica e Roberto: Sì, profondissimamente.
Concludete con un pensiero “graffiante”
Enrica e Roberto: Concludiamo con una poesia di Enrica tratta dal penultimo libro “Una profonda leggerezza” e dedicata alla nostra grande amica Rosita Spinozzi.
Le parole si tengono per mano,
girano intorno ai prati della mente.
Qualche volta ritornano, velate,
come piccole nenie.
Aprirò le finestre e voleranno
dove il cielo è parola eternamente
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