di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – Il 9 e il 10 giugno scorsi, Caleidoscopio ha fatto una trasferta che si preparava da molti mesi: 15 rappresentanti dell’associazione hanno partecipato a EYE, l’Evento Europeo dei Giovani organizzato ogni due anni dal Parlamento Europeo a Strasburgo. Per due giornate, la sede principale del Parlamento apre le sue porte e viene occupata da corpi e spiriti di giovani di tutta Europa, tra i 16 e i 30 anni, per lasciar spazio a dibattiti, attività, incontri organizzati dai giovani per i giovani. Quale migliore occasione se non EYE per il debutto di Caleidoscopio all’estero? Dopo essere stati selezionati tra oltre 250 candidati, insieme a 37 altri enti europei, Caleidoscopio ha iniziato i preparativi dell’attività proposta durante EYE: un laboratorio di teatro sociale dal nome “turn your story into art”, la tua storia diventa arte.
L’attività aveva lo scopo di sensibilizzare i partecipanti su cosa significasse per loro essere cittadini europei oggi, in base alle esperienze vissute, e di lavorare in gruppo per immaginare la strada ancora da percorrere per poter concretizzare l’Europa di domani, della quale tutti dovremmo essere protagonisti attivi. Questo percorso è stato permesso da attività teatrali che Caleidoscopio propone regolarmente durante i suoi corsi e stage di teatro, e che anche all’estero ha prodotto bellissimi frutti, nel momento in cui è stato chiesto ai partecipanti di presentare i risultati delle loro riflessioni tramite una performance da condividere con il resto del gruppo. Il risultato è stato esaltante, per non dire commovente: molti partecipanti hanno sottolineato l’importanza di attività del genere, che permettono a perfetti sconosciuti di incontrarsi e di poter condividere storie e sogni di vita che, nonostante i diversi Paesi di provenienza, ci accomunano. Altri giovani hanno riflettuto su tematiche prioritarie ad oggi, e che vorrebbero veder discusse ancora più a fondo nei prossimi anni: il rispetto della diversità e la valorizzazione delle diverse identità; l’amore in ogni sua forma, che attraversa confini; il dialogo interculturale; l’arte, come mezzo per conoscere sé stessi e gli altri, e per condividere le proprie sensibilità e affinità.
Sono stati due giorni molto intensi per i 15 rappresentanti dell’associazione: la presa di coscienza più gratificante è stata sicuramente quella di poter affermare che il metodo di formazione sviluppato da Caleidoscopio in questi anni è esportabile, comprensibile e fruibile non solo sul territorio (dove l’associazione opera ormai da più di 10 anni), ma anche in altri Paesi. Constatare che queste attività culturali vengono riconosciute e valorizzate da istituzioni come il Parlamento Europeo è stato per l’associazione motivo di orgoglio, e ha permesso di potersi confrontare con altri enti no profit provenienti da altri Paesi. Oltre al laboratorio “Turn your story into art”, infatti, Caleidoscopio ha potuto partecipare ad altri dibattiti, workshop e sessioni informative che hanno permesso di avere uno scorcio di tutto l’impegno civico e sociale che altri giovani da tutta Europa vivono a chilometri di distanza, seguendo lo stesso sogno di una comunità equa, attenta ai bisogni di ognuno, sensibile e che guardi al futuro.
Questa esperienza non è certamente un punto di arrivo, perché Caleidoscopio non ha assolutamente voglia di fermarsi e anzi, l’associazione si auspica di dar vita a sempre più progetti europei, che permettano di tessere legami con nuove persone, far nascere nuove attività e valorizzare il lavoro culturale e sociale. Il teatro sociale, che valorizza la pluralità e che mette al centro ogni individuo con la sua storia, permette di unire tutto quello che c’è da cucire, in una società che ha costantemente bisogno di rammendi. Con il teatro sociale, Caleidoscopio mette toppe colorate e intreccia i fili per creare una coperta che assomiglia più a un patchwork, e che resta viva.
Cosa aggiungere, se non le parole dei partecipanti stessi dell’associazione, che hanno vissuto in prima persona questa esperienza? Così la descrivono:
«Vedere corpi, animi che leggeri hanno sentito la libertà di emozionarsi, sorridere, creare insieme, aprirsi e condividere i loro sogni, il loro passato e quello che cercano nel futuro da cittadini europei, è stato emozionante e gratificante pensando a tutto il lavoro sommerso e costante fatto sul territorio in questi anni. Il teatro è anche questo per noi, e vederlo riflesso negli occhi entusiasti dei partecipanti di EYE lo ha reso ancora più vero e unico. Abbiamo portato la bellezza di fare teatro a tante altre belle persone in giro per il mondo, è qualcosa di troppo bello e soddisfacente. Tutto questo non avrebbe avuto lo stesso sapore senza la compagnia giusta, noi che siamo tanto diversi eppure così uniti in questo Caleidoscopio in costante movimento, che travolge e coinvolge con la sua forza generatrice.
Siamo tornati a casa pieni di felicità e gratitudine. E con tanta voglia di volare ancora».
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