38° “Cabaret, amoremio!”, tris di Arance d’oro : Ale e Franz, Bertolino, Raimondo

di REDAZIONE –

Il Premio alla carriera del Festival nazionale dell’umorismo fu inaugurato da Lello Arena nel 1988 –

GROTTAMMARE – Tris di “Arance d’oro” al festival “Cabaret, amoremio!”. Il Premio, con cui dalla prima assegnazione a Lello Arena nel 1988 il Festival nazionale dell’umorismo di Grottammare rende omaggio alla carriera di artisti del mondo dello spettacolo e della comicità, è stato consegnato venerdì 28 luglio ad Ale e Franz e sabato 29 luglio a Enrico Bertolino e Saverio Raimondo. L’ “Arancia d’oro” è un’opera di artigianato orafo realizzata all’occasione su disegno dell’artista Mario Lupo. Come tradizione, il Premio alla carriera viene consegnato nel corso delle serate di spettacolo previste dal Festival. Di seguito, le motivazioni delle assegnazioni, a cui verrà data lettura dal palco della Terrazza sul mare:

Ale e Franz (ospiti venerdì 28 luglio): «Per aver rappresentato, in una lunga carriera feconda di successi, una delle più apprezzate coppie comiche italiane. Per aver attraversato con il proprio percorso artistico a 360° diversi linguaggi espressivi, dalla televisione generalista a quella su piattaforma streaming, dal cinema al teatro. Per aver giocato con intelligenza con il tema del doppio, portando in scena le incomprensioni e gli equivoci del dialogo, i tic nervosi e le fragilità umane che emergono nella dialettica tra poli opposti, sempre nel segno di un’ironia sagace, in grado di far ridere in modo esplosivo a partire da elementi semplici. Per aver costruito una linea ironica surreale, stralunata, bizzarra, che ha avuto, sia pur con delicatezza, il coraggio di confrontarsi con il suo doppio, il tema artistico del tragico, nella migliore tradizione dei grandi comici».

Enrico Bertolino (ospite sabato 29 luglio): «Per aver saputo, non nascendo comico, costruire una carriera artistica intensa e apprezzata. Per aver offerto una comicità di forte impronta milanese, attenta con concretezza alle esperienze di vita e di lavoro, mai volgare ma sempre pungente e arguta. Per aver fatto sorridere anche su temi non sempre naturalmente divertenti, individuandone però con abilità gli aspetti ironici e autoironici, senza eccedere nel sarcasmo. Per essere un professionista dell’intrattenimento elegante, con un’attenzione particolare alla crescita e alla formazione del pubblico, attraverso la leggerezza della comicità».

 Saverio Raimondo (ospite sabato 29 luglio): «Per aver costruito nella sua carriera l’immagine di un artista poliedrico, capace di sperimentare differenti linguaggi, da quello televisivo a quello radiofonico, dal web all’editoria. Per aver sperimentato la creazione del primo disco comico digitale italiano scaricabile da una piattaforma. Per aver rinnovato con costanza e coraggio, in tutti i mezzi espressivi attraversati, il linguaggio della satira italiana offrendo al pubblico un modello di spettacolo mai volgare e coinvolgente. Per la finissima abilità di osservazione, l’intelligenza nella deformazione comica della realtà dimostrate nella sua già ventennale carriera, che ha contribuito in modo determinante all’affermazione di una nuova generazione di artisti, completi, disposti a sperimentare, mescolando linguaggi e mezzi di comunicazione assai diversi».

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