San Benedetto, all’Asilo Merlini un incontro con il “Laboratorio di Suor Maddalena”

di REDAZIONE –

La celebrazione per l’anniversario della Madonna della Medaglia Miracolosa aperta al pubblico –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In occasione dell’anniversario della Madonna della Medaglia Miracolosa, lunedì 27 novembre alle 16.30, l’associazione “Il Laboratorio di Suor Maddalena” organizzano un incontro e una celebrazione eucaristica nella cappella dell’asilo “Pietro e Teresa Merlini”. L’associazione, nata nel 1999 per iniziativa di un gruppo di frequentatrici del laboratorio originale e dell’allora Presidente della Fondazione Merlini, sotto la guida di Lea Emili, un’ex-allieva, riprende lo spirito del laboratorio di ricamo che per settant’anni fu gestito da suor Maddalena delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli.
Istituito nel lontano 1921, il laboratorio di ricamo fu il luogo in cui le giovani sambenedettesi potevano imparare quella che da sempre viene considerata un’arte suprema: un lavoro artigianale, un mestiere utile per sé stesse, per i propri cari e per il bilancio familiare. Nel 1928, alla morte di suor Giuseppina Mona, allora incaricata di soprintendere al laboratorio, le succedette la giovanissima suor Maddalena, nata Elena Minelli, originaria di Gubbio e arrivata a San Benedetto del Tronto solo un paio d’anni prima come addetta all’ospedale. La devozione con la quale suor Maddalena gestì il laboratorio fu il sollievo delle molte madri che le affidavano le figlie, mentre erano impegnate al fianco dei mariti marinai, in un periodo in cui San Benedetto ferveva di attività e si imponeva come uno dei più importanti centri pescherecci adriatici. Suor Maddalena diresse il laboratorio per settant’anni, fino al giorno della sua morte avvenuto il 24 maggio del 1997, anno in cui le stesse “Suore Cappellute” lasciarono definitivamente San Benedetto del Tronto. L’associazione “Il Laboratorio di Suor Maddalena” ha per finalità principale quella di porsi come punto di riferimento per chi ama l’arte del ricamo e preservarne la tradizione, tramandandola di generazione in generazione.

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