di REDAZIONE –
ROMA – Dopo la memorabile esposizione di Mario Vespasiani al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri è la volta di nuovo appuntamento in una prestigiosa sede istituzionale che per la prima volta accoglie un artista italiano. Si apre giovedi 14 dicembre nel Museo del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia in Roma la mostra personale intitolata “Eternals – divinità, eroi e personaggi leggendari”, la recente serie di dipinti di una delle personalità più autorevoli del panorama culturale contemporaneo. Saranno esposte opere inedite realizzate appositamente per il museo che – in un percorso dal forte interesse narrativo che non perde di vista l’identità del luogo, sottolineando il rispetto della sede – parlano di fede e mitologia, raccontano di uomini realmente esistiti, le cui vicissitudini si intrecciano con i personaggi leggendari.
La pittura di Vespasiani, come pochi altri artisti odierni sa rigenerarsi costantemente e aumentare di intensità, sa leggere le urgenze più attuali e interpretarle in maniera sorprendente. In questa mostra si legge il richiamo a quella forza millenaria che ha fondato civiltà, che ha insegnato all’uomo i valori della fratellanza e della prossimità, ma anche della lotta senza paura, contro il male e ciò che porta alla degradazione del proprio sé.
Gli Eternals descritti dall’arte di Vespasiani si collocano in un territorio personale quanto inaspettato, dove la monumentalità delle figure si rapporta ad una pittura che sembra smaterializzare la forma, in cui le tonalità rendono oniriche anche le scene più cruente. In queste opere la spiritualità e la devozione hanno un peso determinante, anche per comprendere le contraddizioni e i disorientamenti della nostra epoca, sempre più distante del senso del sacro, della tradizione e dunque dal legame con le origini.
Come la fede, anche il mito narrato in questi lavori ha un ruolo primario, se ogni cultura umana ha sviluppato una propria mitologia per raccontare le origini della vita e tutti quei fenomeni naturali che sono parte del mondo, Vespasiani ricorda che per certi versi i miti costituiscono la base delle religioni. Nel tempo ancestrale dove racconti venivano creati per spiegare il cosmo, i governanti erano guidati dagli Dei la cui volontà doveva ripetutamente essere interpretata e questa pittura sembra testimoniare tali voci nella maniera più convinta, come un oracolo presente a quei tempi. La mostra si presenta come una macchina del tempo, si rivive il battesimo di Gesù e i fasti dell’antica Roma, si intravede la presenza dei latini e degli etruschi, affiora nei potenti ritratti la civiltà greca, passando attraverso lo splendore dell’Egitto e della Mesopotamia. Vespasiani affascinato dal mistero vuole parlarci di quei miti che derivano direttamente dalla tradizione orale, in quanto la mitologia indaga innanzitutto il territorio dell’immaginazione poetica e ogni racconto è legato all’espressione intima e alla capacità di esaltare quell’impulso creativo.
In queste opere i soggetti non si attengono troppo alla realtà, ma sono descritti come visioni, immaginazioni di una forza lontana che torna e vivifica ciò che tocca, attraverso i celebri personaggi vissuti, che ci parlano del prezioso codice della vera arte. La mostra quindi si pone come omaggio della tradizione, come un ausilio spirituale e morale in chi è in grado ancora di aprirsi allo stupore di fronte alle meraviglie del creato. Gli Eternals in maniera indiretta celebrano le gesta di donne e uomini valorosi che sono conservati nel museo, appaiono nella loro forza cromatica e sembrano provenire dall’intimo di ciascuno di noi, incoraggiandoci a perseverare nel bene. Così come deriva dalla storia e dal sentimento più recondito, ogni soggetto emerge da ardite angolazioni, da sfondi fluttuanti che mettono in condizione lo spettatore di porsi in un dialogo diretto, ma anche di lasciarsi andare lungo quelle spirali. Appaiono guerrieri e vittorie alate, donne che nascono da conchiglie, volti fieri come impressi sugli scudi degli eroi. Il simbolo di purificazione dell’acqua, le lotte tra umani e serpenti, cavalli domati e altre creature fantastiche, riempiono lo spazio espositivo non solo di immagini dal forte contenuto emotivo, ma anche di un’energia particolare.
La mostra evidenzia poi la caratteristica tecnica di una pittura dalle tonalità decise e vivaci, dal tratto affilato quanto disinvolto che rende queste figure sfolgoranti, abbaglianti nei loro contrasti che si legano in maniera armonica l’un l’altra. Passando da opere di piccolo formato a tele di grandi dimensioni nell’insieme si crea un percorso fatto di profonde suggestioni, che chiama a compiere e a rivivere le gesta delle anime esemplari che nei secoli hanno percorso la terra. Insieme al presidente del museo e all’artista, la cerimonia di apertura della mostra vedrà la presenza straordinaria della professoressa Paola Del Din (Medaglia d’Oro al Valor Militare) con i suoi cento anni e con la sua impagabile testimonianza, resa immortale anche da un dipinto. In questi giorni a Mario Vespasiani è stato conferito il Premio Riviera delle Palme a seguito degli alti meriti culturali e umani che gli sono stati riconosciuti. Inoltre figura nella cinquina dei nomi proposti per ricevere la cittadinanza onoraria di San Benedetto del Tronto.
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