di REDAZIONE –
CASTIGNANO – Arriva il Martedì Grasso e Castignano si appresta a chiudere il suo storico Carnevale con quelle caratteristiche che lo rendono così unico, un po’ come lo terminavano tanti secoli orsono i romani nel Carnevale della Roma papalina. Martedì 13 febbraio sarà appunto la giornata finale di un Carnevale, quello Castignanese, che tra le sue peculiarità ha proprio quello di svolgersi in un crescendo di emozioni fino all’exploit finale, e stiamo parlando di un giorno pieno, intenso, da vivere tutto di un fiato, in prima persona, non solo da spettatori ma lasciandosi coinvolgere e partecipando attivamente nella festosa baraonda. La storicità del Carnevale di Castignano è al momento attestata da regolamenti per lo svolgimento di generici festeggiamenti carnascialeschi, ritrovati negli archivi comunali e datati 1615.
Racconti tramandati oralmente e diari privati degli ascendenti, portano poi a datare almeno agli ultimi decenni del 1800 la sfilata dei moccoli per le vie Castignano a chiudere il Martedì Grasso (anche se è facilmente ipotizzabile che per quanto riguarda la festa dei moccoletti questa fosse già presente da tempo, così come a Roma da cui era originaria ed in molti altri centri del vecchio Stato della Chiesa). A quel tempo quindi l’evento era stato già importato da Roma, assorbito e modificato rispetto l’originale: non si riesce però ancora oggi a datare quando avvenne questa modifica che ci regala oggi a distanza di secoli il particolarissimo folclore locale. Sono poi finalmente le immagini, spesso in bianco e nero, ad immortalare i Carnevali degli anni ’50 (che quindi ripartono subito dopo la distruzione della guerra), ’60 e ’70, con grandi carri allegorici, gruppi mascherati e musicali, e poi sempre loro, i moccoli. Ed è in quei periodi che il Carnevale di Castignano inizia a crescere sempre di più arrivando agli importanti numeri odierni.
Oggi come allora è ancora il viale della zona più nuova del Comune ad ospitare i numerosi carri, orgogliosamente realizzati dai Castignanesi ed ora anche da molti ragazzi dei limitrofi comuni, sempre più parte integrante ed attiva della tradizione castignanese, e una moltitudine di gruppi che nelle ore del pomeriggio del Martedì Grasso sfileranno su Borgo Garibaldi: si inizierà alle 15 davanti alla chiesa di Sant’Egidio per una sfilata che si prevede come sempre super affollata. Intorno alle 18, i carri lasceranno Borgo Garibaldi, e tutte le persone inizieranno a confluire in Piazza Umberto I, dove, tra coriandoli e brindisi, ci si ritroverà per ballare e cantare insieme alla Banda di Castignano e a Simon DJ, aspettando il momento più importante e più sentito da ogni Castignanese, la sfilata dei Moccoli.
Alle 19 in punto tutta l’illuminazione pubblica del Paese si spegnerà, e sarà allora che la storia si ripeterà per l’ennesima volta dando vita al momento più importante, significativo e caratteristico di questo Carnevale. Migliaia di lampioncini colorati si accenderanno: sono i moccoli, una sorta di lanterne artigianali, intagliati all’estremità di canne ancora verdi, ricoperti di carta velina colorata, con una candela fissata in mezzo. E così partirà la secolare “processione” pagana, riproposizione, con modifiche tutte castignanesi avvenute nei secoli, della vecchia festa dei moccoletti romani. Quello che a Roma erano un affollato groviglio per lo più di candele e fiaccole, come riproposto nei suoi quadri da Ippolito Caffi, ora è un fiume colorato di migliaia di lanterne costruite a mano; quella che era una gara a spegnere il moccolo altrui per far togliere la maschera, a Castignano è un corteo festante che culmina in un unico falò dopo una piccola battaglia finale a rompere il moccolo altrui; e quella che era la vecchia, aggressiva espressione dei romani “Sia ammazzato chi non porta un moccolo” adesso è “Fora , fora li moccule!”,
Questo magico corteo, al ritmo di piatti, cassa e rullanti si snoderà per tutto il Paese, prima il borgo antico, poi la parte nuova, ed infine ancora il centro storico, concludendo la sua marcia in Piazza San Pietro. Qui si danzerà in maniera scaramantica e propiziatoria attorno gran falò finale, simbolo di purificazione da tutti gli eccessi di questo periodo, fino al suo spegnimento. Prima di entrare in periodo di Quaresima e riposo però ci sarà ancora modo di divertirsi, con l’ultimo Veglione, che, dalle 21 con la musica di Simon Dj, per quest’anno è proposto all’aperto nel centro storico, in Piazza Umberto I, subito dopo essere riscesi dalla sommitale Piazza San Pietro. Stand gastronomici e ancora ultimi brindisi e balli prima della chiusura definitiva dello Storico Carnevale di Castignano.
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