di AMERICO MARCONI –
La professoressa Eleonora Matarrese, docente di Fitoalimurgia ed Etnobotanica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, conosciuta come la “Signora delle erbe”, dopo 16 anni di ricerche ha finalmente decifrato il Codice Voynich. Un manoscritto che nessuno era ancora riuscito a interpretare, per questo è da sempre considerato il testo più misterioso al mondo. È conservato nella Beinecke 408, la sezione della Biblioteca dell’Università di Yale che raccoglie i manoscritti e i libri antichi e rari. Scritto su pergamena di capretto, questo codice di circa 240 pagine con numerose illustrazioni non ha autore, titolo e data. Le analisi al carbonio 14 fanno risalire la pergamena dal 1404 al 1434. La grafia è una incomprensibile scrittura umanistica a caratteri latini, usata in Europa occidentale tra il XV e il XVI secolo.
La prima notizia dell’esistenza del Voynich risale al 1580, quando l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, appassionato di esoterismo, magia e rarità, lo acquistò da due inglesi, il mago John Dee – che asseriva di comunicare con gli angeli tramite le pietre – e il truffatore Edward Kelley. Nel XVII secolo il manoscritto passò di mano in mano fino ad approdare al convento gesuita di Villa Mondragone a Frascati. Dove nel 1912 venne acquistato dal mercante di antichità Wilfrid Voynich, dal quale prese il nome. Voynich era sicuro che contenesse preziose informazioni alchemiche e lo studiò per quasi vent’anni, rischiando d’impazzire. Dopo la sua morte nel 1931 la vedova di Voynich lo vendette alla segretaria che lo cedette a un antiquario newyorchese, Hans Peter Kraus. Questi non riuscì a rivenderlo e finì per regalarlo all’Università di Yale nel 1969, dove è conservato.
Nei secoli autorevoli studiosi tentarono di decifrarlo, tra cui il geniale gesuita Athanasius Kircher, ma nessuno riuscì a comprenderne la lingua. Al massimo si capì che è diviso in sei sezioni principali: botanica, astronomia e astrologia, biologia, cosmologia, farmaceutica e ricette. Le sue illustrazioni raffigurano piante, segni zodiacali, creature fantastiche tra cui draghi, castelli, donne che fanno il bagno e simboli astronomici. In questi ultimi anni alcuni studiosi già affermarono di averlo interpretato. Ma tutti sono stati smentiti. Sarà la volta buona per Eleonora Matarrese? Con una laurea in Lingue e Letterature Straniere e specializzazione in Filologia Germanica, la Matarrese ha unito la sua passione per le lingue, la botanica e gli studi medievali per conseguire questo ambito risultato. La professoressa ha identificato la lingua del manoscritto come un dialetto medio tedesco della zona di Carnia, nella provincia di Udine, ed ha pubblicato i suoi risultati.
Copyright©2024 Il Graffio, riproduzione riservata