di ROSITA SPINOZZI –
Podio tutto al femminile per il concorso “Aria – Respirare poesia”, assegnati due primi premi e quattro menzioni speciali ex aequo. Arianna Pignotti è la vincitrice della Sezione A (Italiano), Martina Maroni trionfa nella sezione B (Lingua Straniera) –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Grande emozione e un pizzico di suspense per la premiazione della seconda edizione del concorso “Aria-Respirare poesia”, che si è svolta lunedì 29 aprile nella Biblioteca Comunale “G.Lesca”, quale emanazione dell’omonimo ciclo di incontri sviluppati tra febbraio e marzo presso il Liceo Scientifico “B.Rosetti”. La prova si è svolta in presenza sabato sabato 16 marzo con la partecipazione di 23 allieve del “Rosetti”, dell’Itc “A.Capriotti” e del Liceo Classico “G.Leopardi” che si sono cimentate in componimenti ispirati alla tema prestabilito: “volto e maschera”. Un podio al femminile, dunque, per il concorso di quest’anno che si è avvalso del sottotitolo in più lingue (Air, Aire, Luft) perché ha accolto una sezione di composizione poetica in lingua straniera. Nel corso della cerimonia di premiazione, brillantemente condotta da Francesco Tranquilli, presidente dell’Associazione MultiCulturale VisionAria – che ora può tranquillamente aggiungere la qualifica di presentatore alle già appurate “mansioni” di professore, attore, regista, scrittore, ma anche cantante e compositore di musica – sono stati assegnati due primi premi e quattro menzioni speciali ex aequo. Il concorso è stato organizzato dall’Associazione MultiCulturale VisionAria in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, il Club per l’Unesco di San Benedetto del Tronto, I Luoghi della Scrittura, Il Graffio.online – Cultura&Dintorni. Oltre a Francesco Tranquilli, in giuria Mimma Tranquilli per “I Luoghi della Scrittura”, la giornalista Rosita Spinozzi per Il Graffio.online, Achillina Buonfigli per l’Unesco di San Benedetto. Laura Cennini (Unesco), anche lei in giuria insieme con il poeta Ettore Picardi, ha curato la grafica degli attestati per le concorrenti, menzioni speciali e primi premi. In giuria per la Sezione Straniera Francesco Tranquilli e l’assessore alla cultura Lia Sebastiani.
PREMI
Primo Premio per la Sezione A (Italiano) assegnato a Arianna Pignotti (classe 4E Liceo Scientifico) per la poesia “Purezza”
Primo Premio per la Sezione B (Lingua Straniera) assegnato a Martina Maroni (classe 3BL Liceo Linguistico) per la poesia “La danse du doute”
Menzioni speciali per la sezione A a Maria Giovanna Duranti (5F Liceo Rosetti) e Elena Meo (3BL Capriotti)
Menzioni speciali per la sezione B a Sofia Zhang (4E Liceo Rosetti) e Andjela Milojevic (1M Liceo Rosetti)
MOTIVAZIONI
Sezione A
Una espressione toccante e pura di aspettativa, desiderio e tenerezza, espressa con un linguaggio insieme semplice e raffinato. (Primo premio, Arianna Pignotti, “Purezza”)
Con perfetta aderenza al tema proposto, in pochi inquieti versi esprime la fatica quotidiana, e insieme la necessità, di portare una maschera sotto la quale essere se stessi. (Menzione speciale, Maria G. Duranti, “L’enigma dell’uomo”)
Una disturbante discesa negli abissi della psiche, espressa con lucida e disarmante sincerità. (Elena Meo, “Quando ingoio le pillole”)
Sezione B
La presenza e l’assenza, il mondo dei sogni e il mondo della realtà, la stasi e il movimento. Su questa altalena degli opposti oscillano i versi della poesia “La danza del dubbio” che indaga gli strati più profondi della psiche e i rapporti tra gli esseri umani. Jenny, figura impalpabile, bellissima ma anche spettrale e demoniaca, segna l’orbita su cui ruota tutto il componimento. La danza di Jenny sul palcoscenico della vita genera sentimenti d’amore e di sofferenza profonda. L’autrice indugia, rimane intrappolata nelle sue stesse emozioni, mette in dubbio sé stessa, si sacrifica in nome di una realtà la cui impenetrabilità diventa dramma individuale e collettivo. (Primo premio, Martina Maroni, “La danse du doute”)
L’autrice intuisce l’inganno dell’amore e il racconto di un incontro lascia progressivamente spazio ai tormenti del cuore. Il passaggio dalla terza alla prima persona ci immerge in una dimensione in cui la parvenza di bellezza e di perfezione getta i semi dell’ossessione e del completo smarrimento di sé, in cui le parole gridano vita e morte. La poesia è cruda e sincera, ancorata agli ostacoli del reale; nelle sue strofe si racconta quanto sia facile perdere sé stessi indossando una maschera e inseguendo una verità che non esiste. Un’ “anti-fiaba” in cui la meraviglia di un incontro d’amore idealizzato svanisce e il lieto fine diventa solo una fioca illusione. (Menzione speciale, Andjela Milojevic, “Pretty girls make graves”)
La poetessa accoglie la dimensione riflessiva della vita in un percorso di pensieri e parole che assume i contorni di un monologo interiore, un dialogo con il proprio cuore. Un’attrice nuda di fronte ad una platea vuota mostra il turbamento delle debolezze, il desiderio di risposte, lo svelamento di una realtà che è mutamento e divenire. I versi assumono le fattezze di domande, di interrogativi che non hanno risposta ma che lasciano tracce suggestive e ci rimandano alla riflessione sul nostro vero sé. Una poesia malinconica che tuttavia lascia spazio al bianco, alla purezza e alla luce, come a ricordarci che il bianco non può fare a meno del nero, la luce non può fare a meno dell’oscurità e la felicità non può fare a meno della sofferenza. (Menzione speciale, Sofia Zhang, “Is this all an act?”)
Copyright©2024 Il Graffio, riproduzione riservata