Montefiore dell’Aso, un “libro sospeso” per i ragazzi della Dianova come rete solidale di relazioni

di REDAZIONE –

MONTEFIORE DELL’ASO – Costruire una rete solidale partendo dal basso attraverso la realizzazione di una rete culturale e sociale è stata la strategia scelta dalla comunità Dianova di Montefiore dell’Aso e realizzata attraverso la donazione di libri di lettura scelti e dedicati ai ragazzi con problemi di dipendenza. «La dipendenza dalle sostanze – ha scritto Paolo, ragazzo inserito in un programma di recupero da circa otto mesi, in una lettera di ringraziamento verso coloro che hanno donato libri – spinge nel tempo a isolarsi dagli amici, dalla società e dagli affetti, portando l’individuo a crearsi un proprio mondo, molto spesso dominato dalle paure, dalle angosce e dalle menzogne, nel quale si perdono i propri valori. Il primo passo per riprendere in mano la propria vita – prosegue Paolo nel suo scritto – è chiedere aiuto e grazie ad associazioni come Dianova, questo aiuto diventa concreto. La mente ha bisogno di essere nutrita anche attraverso sane letture e tutti noi ragazzi della Dianova ringraziamo coloro che ci hanno donato qualche ora di svago». C’è un modo insolito per connettere la comunità della Dianova con la società per imparare a fidarsi dello sguardo dell’altro, abbattendo il pregiudizio e lo stigma, che consiste nel farsi prendere per mano dalle pagine che sono state scelte da un’altra persona. A San Benedetto questo processo è stato reso possibile grazie alle librerie di fiducia che hanno condiviso il progetto “libro sospeso”. Ogni cittadino ha, cioè, potuto acquistare un libro, per lui particolarmente significativo e scriverci un augurio prima di affidarlo ai ragazzi con problemi di dipendenza. Una sorta di lunga catena per creare relazioni attraverso le storie, per condividere passioni e per riflettere sulle esperienze e sui vissuti. La comunità Dianova ringrazia le librerie Punto Einaudi, La Libri ed eventi e Nave Cervo  di San Benedetto per aver collaborato all’iniziativa.

Copyright©2024 Il Graffio, riproduzione riservata