La notte di San Lorenzo e le stelle cadenti

di AMERICO MARCONI –

Si avvicina la notte del 10 agosto, la notte di San Lorenzo, quando è tradizione guardare la volta celeste per vedere le stelle cadenti ed esprimere un desiderio. Ma chi fu San Lorenzo? Il Papa Sisto II designò nel 257 a capo dei diaconi romani lo spagnolo Lorenzo. Nello stesso anno l’imperatore Valeriano iniziò una sanguinosa persecuzione contro i cristiani. Il proposito di Valeriano era quello di uccidere Papa, Vescovi, preti e diaconi convinto che senza guida i cristiani si sarebbero dispersi. Lorenzo accompagnò nel 258 il Papa all’esecuzione e ricevette da luil’incarico di distribuire i beni della Chiesa a poveri e malati.

Il prefetto di Roma venuto a sapere delle grandi ricchezze che aveva ricevuto Lorenzo gli ordinò di consegnarle. Lorenzo rispose che aveva bisogno di tre giorni per raccoglierle. Radunati ciechi, storpi, mendicanti di Roma si presentò a lui e indicando lo stuolo di povera gente esclamò: «Ecco la vera ricchezza della Chiesa che non diminuisce e che è dovunque. Di cui tutti possono beneficiare.» Il suo gesto mandò su tutte le furie il prefetto che lo condannò a morte legato su una graticola ardente. Lorenzo sopportò eroicamente la tortura e si racconta che a un certo punto disse al boia:«Da questa parte sono ben cotto puoi girarmi». Una volta girato dopo un po’ aggiunse «Ora sono cotto per bene. Potete mangiarrmi!». Il suo corpo fu sepolto in via Tiburtina. E a San Lorenzo furono dedicate ben 34 chiese di Roma. Ognuna di queste chiese si ricollega a un episodio della passione del Santo. Nel Calendario Romano Generale il 10 agosto si festeggia San Lorenzo, diacono e martire.

Ebbene nella notte di San Lorenzo si osserva il cielo alla ricerca delle stelle cadenti per poter esprimere un desiderio. In realtà le stelle cadenti non sono stelle ma detriti della cometa Swift – Tuttle, e si possono vedere meglio dopo mezzanotte, lontano dai centri abitati, soprattutto nella zona a Nord Est. La Terra nella sua orbita intorno al Sole incontra questi detriti celesti nel periodo tra il 17 luglio e il 27 agosto, in particolare dal 10 al 12 agosto. Quando le particelle, della dimensione poco più grandi di un sasso comune, entrano in contatto con l’atmosfera si surriscaldano e vengono distrutte, lasciando la suggestiva coda di luce in cielo.Tradizionalmente, le scie luminose sono chiamate le “lacrime di San Lorenzo” in ricordo dello straziante martirio. Riguardo al desiderio: i pagani credevano che il destino dell’uomo fosse scritto nelle stelle e potesse cambiare dopo un segno del cielo; i cristiani nell’esprimere un desiderio sperano che San Lorenzo interceda per la sua realizzazione.

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Martirio di San Lorenzo, Valerio Castello, XVII secolo