di REDAZIONE –
Nazzareno Torquati ci lascia un importante patrimonio di idee e di progetti. Essere capaci di investirli, oltre ad essere il miglior modo di onorare la sua memoria, rappresenta una grande opportunità di prosperità per le nostre comunità –
GROTTAMMARE – Massimo Rossi, portavoce dell’Associazione Promotori del Parco Marino del Piceno Odv, ricorda così Nazzareno Torquati, scomparso all’età di 71 anni all’Ospedale Torrette di Ancona: «Con Nazzareno Torquati le nostre comunità perdono una vera “avanguardia”. Una di quelle rare figure carismatiche capaci di avere un piede saldamente piantato nel presente, tra “la sua gente”, e l’altro proiettato coraggiosamente in avanti, verso un futuro migliore. Un futuro in cui il bene comune prevalga sugli egoismi di qualsiasi genere. Un futuro in cui tutti gli esseri umani possano vivere in prosperità e soprattutto in armonia tra di loro e con la natura. Un uomo di mare con profonde radici popolari ma allo stesso tempo costantemente ispirato dalla tensione verso la conoscenza, la ricerca, lo studio e la sperimentazione di strade innovative e sostenibili per il futuro».
«Un vero vulcano di proposte e di progetti di grande visione, un costante pungolo critico delle Istituzioni. – continua Rossi – Indomabile anche di fronte alle sempre maggiori difficoltà di permeare di questa necessaria “visione di futuro” una politica in declino, sempre più piegata sulla quotidianità e sul localismo. Non è un caso che proprio lui, uomo di mare di grande esperienza, sia stato oltre trent’anni orsono tra i promotori del progetto del Parco Marino del Piceno e fondatore due anni orsono della nostra associazione. Un’associazione di cui sino alla fine è stato, oltre che dirigente, il più solido e riconosciuto punto di riferimento, capace di indicare percorsi e proposte progettuali per tenere insieme la inderogabile necessità di proteggere la biodiversità marina con l’indispensabile valorizzazione della pesca».
«Una pesca che attraverso l’innovazione sostenibile, possa superare l’attuale declino, valorizzare il proprio prodotto, riqualificare il proprio lavoro, salvaguardare gli stock ittici, assicurando così prosperità durevole alle comunità locali. – conclude Rossi – Questo il suo costante richiamo. Se la sua scomparsa ci rende certamente più poveri, dall’altro impone alle Istituzioni locali e regionali, alla Politica ed a tutte le realtà sociali ed economiche del territorio di investire il grande patrimonio di idee e progetti che ci ha lasciato. Noi lo faremo certamente con ancora maggiore determinazione sino alla realizzazione del nostro progetto comune. Grazie Zzarè!».
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