Blow up compie trent’anni di “cultura avventurosa”. Dal 3 ottobre parte la nuova stagione a Grottammare

di BLOW UP –

“Di te ho centinaia di fotogrammi”, i titoli della XXX stagione e della serata inaugurale sono ispirati da alcuni versi di una bellissima poesia del 1977 del poeta maceratese Remo Pagnanelli –

GROTTAMMARE – E siamo arrivati a trenta, già, trent’anni alla “conquista dell’inutile”, di cultura avventurosa, di frontiera e di resistenza, vissuta intensamente e proposta con passione ed entusiasmo nel nostro territorio e non solo… Dal settembre del 1995, abbiamo svolto attività di cineforum, proiettando centinaia di film, nelle vie, nelle piazze, nei parchi, oltre che nei luoghi solitamente deputati alla cultura, di numerose città e borghi, animandone quartieri periferici e centri storici, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, nei teatri, negli auditorium, nelle carceri, nei centri di aggregazione giovanile, negli informagiovani, nei centri sollievo, nelle case di riposo. Abbiamo organizzato e condotto decine di laboratori di storia del cinema ed educazione al linguaggio cinematografico e televisivo, realizzando a seguire, con i partecipanti, decine di video (corti, medi e lungometraggi), laboratori di scrittura creativa, di pittura, di teatro, di storia della musica moderna e del rock, di cura del sé, di tarocchi, di giochi di ruolo, di lingue e letterature straniere, di educazione alla finanza attraverso il cinema, book club…

Abbiamo proposto concerti con proiezioni in trasparenza a dir poco memorabili, proiezioni di film muti musicati dal vivo, laboratori e mostre di fotografia, di fumetti, di astronomia moderna con osservazioni telescopiche, festival musicali e creativi, festival dedicati all’approfondimento e alla comprensione della storia contemporanea e dell’attualità, più di vent’anni di impegno nell’organizzazione del giorno della Memoria e del Ricordo, cicli di lezioni sulla poesia, cene sensoriali, a tema letterario, a tema cinematografico e cicli di iniziative sulla cultura materiale e l’enogastronomia, serie di incontri sulla sana alimentazione, cicli e rassegne sull’intelligenza artificiale, sull’antropologia, sulle arti contemporanee e performative, sulle dinamiche di scambio tra cinema e filosofia, tra cinema e letteratura, tra cinema e storia, tra cinema e impegno sociale e civile, sul senso laico e spirituale dei dieci comandamenti ai giorni nostri… in collaborazione prevalentemente con il comune di Grottammare, ma anche con molte altre amministrazioni pubbliche e non del territorio, tra Marche e Abruzzo, oltre che con numerosissime realtà culturali, locali e nazionali.

Ma come scriveva Pasolini nel “Pianto della scavatrice”, Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto e infatti non abbiamo mai smesso di fare tutto quello che ci piace e che abbiamo realizzato in trent’anni e questa stagione ne è l’ennesima dimostrazione. Per i titoli della XXX stagione e della serata inaugurale ci siamo ispirati ad alcuni versi di una bellissima poesia del 1977 del poeta maceratese Remo Pagnanelli, DI TE HO CENTINAIA DI FOTOGRAMMI e “Mia ombra mio doppio”… l’intera rassegna tenta di ripercorrere trent’anni di attività culturale blowuppiana rendendo omaggio al nostro indimenticabile amico fraterno Tommaso La Selva, fondamentale compagno di viaggi visionari e sulfurei, geniali e lucidi, colti e viscerali, enigmatici e inafferrabili, di strada e di sogni, di bevute, mangiate, chiacchierate e risate, che per una quindicina di anni ha animato con i sensi e il cuore Blow Up e la sua vita operosa ed intensa.

Dal 3 ottobre 2024 ad Aprile 2025, vi aspettiamo ancora, e ancora, e ancora, per la trentesima stagione, per non morire hollywoodiani, per non morire di noia, di omologazione e globalizzazione, per non morire di serie tv, di social e di smartphone, di aperitivi e cene gourmet, per non morire di eventi mondani in cui è importante essere presenti per farsi i selfie e postarli, per tentare di essere ancora testimoni autentici, attivi e battaglieri del nostro tempo, seppur devastato e vile.

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