Piceno Noir, Massimo Moscato presenta il thriller d’azione “Codice Stradivari” a Centobuchi

di REDAZIONE –

MONTEPRANDONE – Per la rassegna Piceno Noir 2024 di Alchimie d’Arte, è la volta di Massimo Moscato e la sua ultima opera noir dal titolo “Codice Stradivari” (Giacovelli editore). L’evento si svolgerà venerdì 11 ottobre alle ore 18 presso la Sala Esposizione “Nazareno Luciani” al Centro Giovarti (viale De Gasperi,235) di Centobuchi. L’evento è patrocinato dal Comune di Monteprandone e si  avvale delle collaborazioni  di Avis Monteprandone e Auser insieme Monteprandone, con gli sponsor Farmacia San Giacomo di Fabrizio Roncarolo e Code Service di Lino Damiani. L’incontro sarà condotto da Domenico Parlamenti. Le  voci narranti saranno  quelle di Simone Cameli e Sonia Burini. Gli artisti che esporranno nel corso della serata sono Massimo Moscato, Tiziana Marchionni e Daniele Merli. L’ingresso è libero e gratuito. Info: 3284682561.

Massimo Moscato è nato e vive a Terni. Di formazione scientifica ha pubblicato svariati articoli tecnici sulle più prestigiose riviste italiane del settore dentale e tenuto conferenze nazionali e Internazionali in Europa, USA, Israele, ed Emirati Arabi. É stato consulente dell’Istituto San Raffaele di Milano e T.E.I. di Somerset, nel Connecticut, per il settore merceologico del medesimo comparto professionale. Colleziona antiquariato  neoclassico biedermeir da oltre trent’anni ed è appassionato coltivatore di bonsai autoctoni e orientali. Nei suoi romanzi ama combinare ricerca storica e suspence, incentrando le rocambolesche avventure di Jacques  Damato (agente speciale dei servizi segreti italiani) e Totò – il suo fido Stafford shire bull terrier – sui criptici misteri irrisolti del passato.

“Codice Stradivari” è un action thriller dal respiro internazionale che si snoda tra passato e presente, cambi di location a Cremona, Roma, la Campania e tappe a Vienna, Oxford, Londra, Milano. Nel via vai di personaggi, quelli storici come Poldi Pezzoli, Giuseppe Bertini, Luigi Vanvitelli e il leggendario liutaio sono liberamente rivisitati per esigenze di copione. Jacques Damato lavora in coppia con l’agente Nadia Piras, afflitta da un problema personale che ne aumenta l’empatia. Tra i villain a caccia del codice si distinguono un boss dal pensiero grandioso e gli agenti Aconitum e Photuris, destrezza atletica e criminale un po’ ninja, un po’ Bond. Il loro nome è tutto un programma. Il primo indica una pianta altamente tossica. Il secondo un genere di lucciola femme fatale che i maschi se li mangia. Ora diamo uno sguardo alla trama e alle circostanze storiche che fanno da premessa. A Cremona nei giardini pubblici di piazza Roma, spicca una lastra commemorativa a ricordo del luogo in cui nel 1737 fu sepolto il Maestro cremonese, perché dal 1869 la sua tomba non esiste più. Infatti venne profanata da tecnici e operai durante i lavori di demolizione dell’antica Basilica di san Domenico, dove era ubicata. Nessuno si preoccupò di preservare i resti dalla dispersione e dall’ingiuria del tempo. (solo libri.net)

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