di REDAZIONE –
OFFIDA – Offida celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne con la mostra “Storie di Donne e di vita”, dell’artista Roxana Ethel Batista. L’esposizione verrà inaugurata sabato 23 novembre alle ore 11 e sarà visitabile, nei fine settimana, fino a domenica 1° dicembrepresso il Polo Museale Palazzo de Castellotti. L’apertura al pubblico è prevista il sabato e la domenica, ore 10-12 e 16-18. Questa esposizione, pensata e strutturata per sensibilizzare e ricordare l’importanza di questa giornata, offre un viaggio emozionale unico attraverso i dipinti di Roxana Ethel Batista. Le opere raccontano la forza intrinseca delle donne, la capacità di affrontare e superare battaglie interiori e difficoltà quotidiane, con una visione intensa e profondamente personale. Tra le opere esposte, spicca il quadro intitolato “Donna fino al midollo”, un tributo potente alla resilienza femminile: la storia di una donna vittima di violenza che trova il coraggio di vincere sul suo aguzzino, proteggendo se stessa e il bambino che porta in grembo. La mostra nasce dalla collaborazione con Ornella Murolo e rappresenta un invito a riflettere sulla violenza di genere, ma anche sull’immenso potenziale di rinascita e forza racchiuso in ogni donna.
«L’arte è una di quelle corde che riesce a toccare l’animo di tutti – commenta l’assessora alla cultura Marica Cataldi – per questo la mostra, che nasce dalle mani di una donna per le donne, sarà lo strumento per commemorare le vittime della violenza e dell’oppressione transfobica. Dobbiamo educare al rispetto e al consenso. Dobbiamo guardare in faccia la cultura patriarcale che ci ha permeato e debellarla. È una responsabilità collettiva della quale siamo chiamati a rispondere. Vi aspettiamo a Offida». «Violenza sulle donne non è solo quella fisica – aggiunge la consigliera alle pari opportunità, Simona Fioravanti – ne esistono di tanti tipi, più sottili e subdole: verbale, psicologica, economica. È doveroso supportare le donne che si trovano in situazioni simili, lavorare sulle famiglie e creare per i più piccoli dei percorsi dedicati all’educazione relazionale e affettiva, alla cultura del rispetto. È necessario creare ambienti accoglienti e non giudicanti, così da destrutturare ruoli e relazioni basate su stereotipi. Con la mostra omaggiamo il molteplice universo femminile e diamo anche un messaggio di speranza e positività, con quadri sulla forza e sulla bellezza della donna».
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