di REDAZIONE –
Lo spettacolo celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità –
CASTELFIDARDO – «Si può parlare di disabilità focalizzandosi sulle differenze, sui limiti, sulle difficoltà, sulla paura del confronto con condizioni di vita che non ci appartengono. Oppure si può raccontare la disabilità sorridendo, ridendo, anche. E ascoltando ottima musica mentre una ballerina disegna figure meravigliose nell’aria seguendo note e pause. Ecco, questo è il modo che meglio ci rappresenta. E con il quale desideriamo essere rappresentate». Stefania Terrè, vicepresidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) delle Marche, attrice e autrice dello spettacolo “DiversaMente”, presenta così la nuova tappa che a Castelfidardo, martedì 3 dicembre, dalle 21, celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Insieme a lei, sul palco del Cinema Teatro Astra, altre due artiste di primo piano nel panorama regionale: la ballerina solista Debora Barontini, della compagnia Vis Ballet, e la pianista Maria Vittoria Tranquilli che proprio in questi giorni ha conseguito la sua seconda laurea, in Organo, con il massimo dei voti.
Diretta dal regista Antonio Lovascio, la piccola compagnia tutta al femminile continua a raccogliere successi. Tante le scene calcate nelle Marche: dal teatro Sperimentale al teatro Panettone di Ancona, dal Filarmonici di Ascoli alla Mole, alla partecipazione a “Cabaret, Amore Mio!” di Grottammare. E ora il nuovo appuntamento promosso con la collaborazione del Comune di Castelfidardo e il patrocinio di Uici Marche. «Ci fa particolarmente piacere aprire il calendario di Natalfidardo con un evento così significativo che abbraccia una molteplicità di arti ed affronta un argomento delicato con sensibilità, intelligenza ed ironia – dice l’assessore alla Cultura Ruben Cittadini -. Ringraziamo l’Uici, l’autrice e tutto lo staff per offrire alla città l’opportunità di assistere ad uno spettacolo che a suo modo regala una lezione di vita su cui riflettere».
«L’ingresso è gratuito e non c’è bisogno di prenotazione – spiega Terrè -. Bisogna portare con sé solo la voglia di trascorrere una serata piacevole lasciandosi accompagnare in un mondo che non rappresenta un universo parallelo ma che fa parte dello stesso quotidiano che viviamo tutti. Come raccontiamo durante lo spettacolo, non c’è bisogno di cambiare il vocabolario della lingua italiana per parlare con una persona cieca. Noi stessi usiamo senza problemi tutte le espressioni. E, a proposito: ci vediamo martedì!».
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