In Art, “L’anno che verrà” inaugura la settima edizione della rassegna firmata Rinascenza

(fonte foto: Associazione Culturale Rinascenza)

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Al via la VII edizione della rassegna letteraria e musicale In Art, raffinata kermesse organizzata dall’associazioneculturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini. Appuntamento martedì 10 dicembre alle 20.45 al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto con la serata intitolata “L’anno che verrà”, che vedrà susseguirsi sul palco il Generale Paolo Capitini e i musicisti Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite. Il Generale Paolo Capitini alle 20.45 aprirà la serata con l’incontro “Se io fossi un angelo”, dedicato a temi di attualità, e presenterà il libro “Le parole della Guerra” (Parabellum & Partners), scritto insieme a Mirko Campochiari. Dialogherà con l’autore l’avvocato e poeta Gianni Balloni. La serata continuerà alle ore22 con i musicisti Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere e voce), che omaggeranno Lucio Dalla con il concerto “L’anno che verrà”. L’Associazione culturale Rinascenza ringrazia il Comune di San Benedetto del Tronto per il patrocinio e il sostegno, e gli sponsor che hanno preso parte all’iniziativa. L’ingresso è libero. É gradita un’offerta consapevole. Informazioni e prenotazioni dopo le ore 18: 3394211362.

L’AUTORE

Nato a Siena nel 1961, Paolo Capitini è Generale e Docente di Storia militare, Scuola Sottufficiali dell’Esercito,attualmente ufficiale della riserva. Durante il servizio attivo ha prestato servizio presso lo stato maggiore dell’esercito, quello della Difesa e presso il Comando Operativo di Vertice Interforze a Roma. Ha partecipato a missioni internazionali in Somalia, Bosnia, Kosovo, Ciad e Darfur nonché alle operazioni di soccorso per il disastroso terremoto di Haiti. È stato a capo della missione di assistenza militare durante la primavera araba di Tripoli e Bengasi e quindi a capo della sezione operazioni del Comando del corpo d’armata di reazione rapida della NATO con sede a Lille, in Francia. Ha insegnato storia militare presso la scuola allievi marescialli dell’esercito a Viterbo e presso l’università della Tuscia. È autore del saggio “Il cammino per Waterloo” per Edizioni Libreria Militare di Milano. A marzo 2024, per Parabellum&Partners, esce il suo ultimo libro “Le parole della guerra: viaggio nel mondo dei termini militari”.  Attualmente collabora con alcuni quotidiani e televisioni nazionali. Vive a Nepi, in provincia di Viterbo.

L’INCONTRO

Le parole di Paolo Capitini: «C’è da dire che le ali, di questi tempi incontrerebbero un volo estremamente perturbato. Il cambiamento climatico non riguarda infatti solo la temperatura o la pioggia, ma è anche il clima geopolitico ad essere profondamente cambiato. Tramontata la stabilità della fine del secolo scorso, il nuovo secolo si è dimostrato subito molto perturbato. Le cause? Forse un problema di iperestensione del potere americano al quale si associa la stabilizzazione della Russia post Eltsin per merito di Putin che ora cerca di riprendersi il posto che crede gli spetti tra le super-potenze. E poi la Cina che mentre gli americani stavano sognando il loro secolo a stelle e strisce è cresciuta in potenza economica, commerciale e…in ambizioni. Insomma è un mondo di tutti contro tutti in cui ognuno si sente libero e autorizzato a inseguire quello che ritiene essere il proprio destino, spesso a scapito del destino di altri. È il caso non solo di Israele e del Palestinesi, ma anche dell’Iran e perché no, della Turchia. Insomma, se io fossi un angelo avrei una gran voglia di trovarmi un bel ramo sicuro in attesa di un prossimo volo».

IL LIBRO

“Le parole son trombe di guerra”, ammoniva Hobbes più di due secoli fa nel Leviatano. Consapevoli della potenza del linguaggio Paolo Capitini e Mirko Campochiari, con “Le parole della Guerra” hanno voluto dedicare proprio alle parole della guerra il loro ultimo lavoro. Non si tratta né di un classico dizionario di termini militari e neppure di un testo per specialisti o appassionati, ma di uno strumento pensato per chi della guerra sa poco o nulla e malgrado questo se la vede servita nei telegiornali oppure ci si trova coinvolto nel raccontarla. Il testo, arricchito di una grafica ricca ed immediata, si articola in sei blocchi dedicati ciascuno a pilastri fondamentali per la comprensione iniziale di un fenomeno complesso come è appunto la guerra moderna. Lo scopo è di contribuire ad una prima scolarizzazione su un argomento che non deve essere oggetto solo di dispute a sfondo politico o morale, ma che va preliminarmente compreso nei suoi significati più concreti. L’obiettivo degli autori è quindi di contribuire alla formazione di una coscienza e di una consapevolezza diffusa specie su un tema così divisivo.

I MUSICISTI

Peppe Servillo inizia la sua carriera musicale nel 1980 con gli Avion Travel, il gruppo che segnerà gran parte del suo percorso artistico. Nel 1998 partecipa con loro al Festival di Sanremo presentando il branoDormi e sogna, che conquista il premio della critica e il riconoscimento della giuria di qualità per la miglior musica e arrangiamento. L’anno seguente, esordisce come attore nel film Tipota di Fabrizio Bentivoglio. Nel 2000 torna a Sanremo con gli Avion Travel e vince con la canzone Sentimento, ottenendo nuovamente il premio della giuria di qualità. Nel 2001 recita nel film Domenica di Wilma Labate.Dal 2003 avvia una collaborazione artistica con i musicisti argentini Javier Girotto e Natalio Mangalavite, che porterà alla realizzazione di tre album. Nel 2006 interpreta Don Chisciotte nel film Quijote di Mimmo Paladino. L’anno seguente, l’album degli Avion Travel Danson Metropoli – Canzoni di Paolo Conte ottiene il disco d’oro, e Servillo recita nuovamente per Fabrizio Bentivoglio in Lascia perdere Johnny. Nel 2010 lavora in teatro con il fratello Toni nello spettacolo Sconcerto e recita per Lina Wertmüller nel film televisivoMannaggia alla miseria.Nel 2012 pubblica con il Solis String Quartet l’album Spassiunatamente, un omaggio alla canzone classica napoletana. Nel 2013 debutta a teatro, ancora con Toni, nella commedia di Eduardo De Filippo Le voci di dentro, vincendo i premi “Le Maschere del Teatro Italiano” e “Ubu” come miglior attore non protagonista. Lo stesso anno appare nei film Transeurope Hotel di Luigi Cinque e Song ‘e Napule dei Manetti Bros, che ottiene numerosi riconoscimenti tra cui i David di Donatello e i Nastri d’Argento. Nel 2014 prosegue la tournée teatrale con Le voci di dentro, mentre nel 2015 torna in scena con Toni Servillo e il Solis String Quartet nello spettacolo La parola canta, un omaggio a Napoli tra poesia e canzone. Nel 2017 partecipa a una tournée dedicata a Lucio Battisti, Pensieri e parole, e riprende il progetto Avion Travel Retour. Nel 2018 gli Avion Travel pubblicano l’album di inediti Privè dopo 15 anni di pausa.Nel 2021 Servillo debutta al Teatro No’hma di Milano con Favole al telefono, tratto dall’opera di Gianni Rodari, con musiche e arrangiamenti di Geoff Westley. Nel 2022 pubblica l’album Carosonamente con il Solis String Quartet e, nel 2023, debutta con lo spettacolo Nevica sulla mia mano, dedicato alla storica collaborazione tra Lucio Dalla e Roberto Roversi, insieme a una parte dell’Orchestra di Piazza Vittorio.

Nato a Córdoba, in Argentina, Natalio Mangalavite è pianista, cantante, compositore, arrangiatore e docente.Ha seguito un percorso musicale ricco e diversificato: si è formato presso la “Escuela de niñoscantores de Córdoba” e il Conservatorio Provinciale della sua città natale, per poi perfezionarsi in arrangiamenti e composizione presso la “Escuela Canaria de Jazz” a Las Palmas de Gran Canaria, diretta da Luis Vecchio.Pianista e arrangiatore di Ornella Vanoni, ha lavorato come maestro di musica e canto in trasmissioni televisive di successo come Operazione Trionfo, Superstar, Domenica In e Fantastico. È stato inoltre docente di Latin Jazz presso la Saint Louis School di Roma.Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti di rilievo sia italiani che argentini,Michele Ascolese, Javier Girotto, el “Negro Hernadez”, Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Martin Bruhn, Ornella Vanoni, Tosca, Barbara Casini, Monica Demuru, Tosca, Fabio Concato, Paolo Fresu, Antonello Salis, El “Tero” Buschini, Avion travel, Pierandrea Righetti, Max Bottini, Gianni Iorio, M. Siniscalco, B. Marcozzi, Juan Carlos Albelo, Luca Bulgarelli, L. Tucci, Solis string Quartet, Orchestra di Santa Cecilia e altri. Ha partecipato a progetti jazz-folk di alto livello, dimostrando grande versatilità e sensibilità artistica.

Javier Edgardo Girotto nasce il 17 aprile 1965 a Cordoba, in Argentina. A 19 anni vince una borsa di studio per il prestigioso Berklee College of Music di Boston, dove si diploma in Professional Music con la menzione Cum Magna Laude dopo quattro anni di studi in composizione, arrangiamento, sax e improvvisazione. A 25 anni si trasferisce in Italia per gestire affari di famiglia, sfruttando le sue origini pugliesi per ottenere la cittadinanza italiana e decidendo di avviare qui la sua carriera musicale.Nel 1995 fonda gli Aires Tango, celebre gruppo che fonde jazz e tango. Con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria, pubblica dieci dischi in 15 anni, culminati con 10/15, un album celebrativo del 2009. Questo progetto ottiene un consenso straordinario, portando Girotto a collaborare con Peppe Servillo e un’orchestra sinfonica. Nel 1999 forma i Cordoba Reunion, un gruppo di musicisti argentini con cui esplora le radici del folklore sudamericano.Dal 2000 sviluppa vari progetti in duo: con Daniele Di Bonaventura al bandoneon incide tre album dedicati alla tradizione argentina, mentre con Luciano Biondini alla fisarmonica registra due dischi focalizzati sull’improvvisazione libera. Collabora con l’Orchestre National du Jazz di Parigi e, insieme a Natalio Mangalavite e Peppe Servillo, dà vita al Trio G.S.M., con cui esplora sonorità sudamericane in album come Colibrì. Nel 2006 avvia un progetto orchestrale con Paolo Silvestri e Luciano Biondini, portando avanti il lavoro iniziato con gli Aires Tango e l’orchestra sinfonica di Sofia. Nel 2008, con Fabrizio Bosso, fonda il Latin Mood, documentato negli album Tribute e Sol.Nel 2011 inaugura la sua etichetta discografica, JG Records, pubblicando il disco Alrededores de la Ausencia, registrato in Argentina con musicisti di Cordoba. Tra il 2007 e il 2010 è stato docente di sax jazz, composizione e arrangiamento al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.Le collaborazioni di Javier Girotto comprendono numerosi artisti di rilievo: Enrico Rava, Roberto Gatto, Gianluca Petrella, Rita Marcotulli, Bob Mintzer, Antonello Salis, Ralph Towner, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Lella Costa, Arnoldo Foà, Leo Gullotta, Mercedes Sosa, Paolo Damiani, Peppe Servillo, Salman Rushdie, Dado Moroni, Nada, Stefano Bollani, Maria Pia De Vito, gli Avion Travel, Ares Tavolazzi, Dario Deidda, Nicola Piovani, Neri Marcorè, Samuele Bersani, Giuliana De Sio, Davide Riondino, Massimo Popolizio e molti altri. Ha calcato i palchi dei più prestigiosi festival, teatri, rassegne e jazz club italiani e internazionali, affermandosi come uno dei musicisti più poliedrici e apprezzati del panorama contemporaneo.

IL CONCERTO

Le parole di Peppe Servillo: «L’anno che verrà ci è sembrato il titolo più adatto, considerando tutto ciò che abbiamo vissuto. Ci auguriamo che sia davvero un anno di gioia, tre volte Natale e festa per tutto l’anno! Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni, quasi come un profeta, e per questo motivo ci avviciniamo a esse come una lampada, per ripercorrere i suoi brani: canzoni antiche come la terra, ma con un motore che guarda al domani.Dalla ha sempre saputo cogliere il sentimento collettivo e tradurlo in forma poetica e popolare, e le sue straordinarie doti da interprete hanno avuto un ruolo fondamentale in questo.Per noi, il tentativo è quello di rileggere le sue canzoni, cercando di cogliere e riportare alla luce quella capacità unica di rendere la musica un segno imprescindibile della nostra ricerca della vita, facendo poesia».

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