Grottammare, Kursaal gremito per la presentazione del libro “Mediae Terrae” di Guido Castelli

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – Domenica 26 gennaio, il Kursaal di Grottammare ha ospitato un evento importante, simbolo di un rinnovato impegno verso la ricostruzione e la ripartenza delle terre colpite dal terremoto. Alle ore 11, il pubblico, formato da circa 250 persone, ha assistito alla presentazione del libro “Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio” di Guido Castelli, un testo che si immerge nelle profondità del dramma del 2016 e nelle difficili sfide della ricostruzione post-sisma. Guido Castelli, già sindaco di Ascoli Piceno dal 2009 al 2019, nonché consigliere e successivamente assessore regionale delle Marche, ricopre attualmente l’incarico di Commissario per la ricostruzione, recentemente riconfermato. La presentazione dell’opera è stata organizzata dall’Associazione “Altro Orizzonte”, presieduta dal giornalista Simone Incicco, che ha moderato l’evento, in collaborazione con La Pro Loco Lido degli Aranci, ed è stata condotta dalla giornalista Luigina Pezzoli. In sala erano presenti numerosi sindaci delle Marche e dell’Abruzzo, e a nome di tutti loro ha portato il saluto il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi.

Il volume di Castelli ripercorre anche le drammatiche vicende legate al terremoto del 2016-2017, che ha messo in ginocchio diverse regioni italiane del centro Italia. Sebbene Grottammare non facesse parte del “cratere sismico”, il Comune ha dimostrato grande spirito di solidarietà ospitando numerosi sindaci delle località colpite, che hanno partecipato con entusiasmo alla presentazione. Un momento di riflessione profonda, che ha messo in luce le specificità e le peculiarità del territorio. Nel suo intervento, Castelli ha parlato con molta sincerità dei temi più complessi legati alla ricostruzione. Ha dichiarato: «La mia angoscia mattutina è quella di ricostruire case antisismiche dove non abiterà più nessuno». A causa del terremoto e della pandemia da Covid-19, molte delle comunità più colpite, già segnate da un preesistente calo demografico, sono state abbandonate, creando un vuoto che sembra difficile colmare. Tuttavia, Castelli ha anche suggerito soluzioni concrete per incentivare il ripopolamento delle zone interne, come agevolazioni economiche per le giovani coppie e una costante attenzione ai servizi essenziali come la scuola, i trasporti e la sanità. «Le scuole, i trasporti, e la sanità devono essere garantiti. È fondamentale, inoltre, la connessione internet per ripopolare i comuni del cratere». ha sottolineato Castelli.

Il legame con il passato e la visione per il futuro
Il Senatore Castelli ha voluto ringraziare pubblicamente sua sorella, la dottoressa Viviana Castelli, storica all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, per avergli permesso di approfondire la storia sismica del nostro territorio, analizzando eventi devastanti come il terremoto del 1703. In quell’occasione, la città de L’Aquila fu distrutta, ma la leggenda racconta che solo i monaci ascolani, protetti da Sant’Emidio, si salvarono. Da allora, il culto di Sant’Emidio come protettore dai terremoti si è diffuso in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti grazie alla tradizione portata dai migranti marchigiani.

I numeri della ricostruzione e le sfide del presente
Castelli ha poi fornito un aggiornamento sui progressi della ricostruzione: «Sono 32.000 le richieste di progetti, di cui 10.000 completati e 8.000 in corso. Parliamo di un territorio colpito dal sisma di ben 8.000 km² e di 28 miliardi di euro in ballo. Purtroppo, il Covid e il superbonus 110% ha provocato una carenza di competenze e progettisti, rendendo la ricostruzione più lenta e complessa».

Rimettere le persone al centro
Un altro momento intenso della giornata è stato quando il moderatore, Simone Incicco, ha chiesto al Senatore Castelli cosa significhi “rimettere la persona al centro delle comunità”. Castelli ha risposto con parole piene di compassione e consapevolezza: «La ricostruzione non è solo di case, ma soprattutto delle persone, delle loro speranze e dei loro sogni. Le persone che sono state sfiduciate dal terremoto devono essere supportate nel tornare a credere nel futuro».

I Sindaci e il futuro delle comunità
La sala ha visto la partecipazione dei Sindaci dei territori colpiti dal sisma, tra cui il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, che ha dato il benvenuto ai presenti. Tra gli interventi più significativi, quello di Roberto Luciani, sindaco di Cossignano, che ha parlato del progetto “Tessuinum” volto a valorizzare la vallata del Tesino come destinazione turistica, e di Michele Franchi, sindaco di Arquata, che ha sottolineato l’importanza di ripopolare l’interno montano attraverso un’attenta valorizzazione del territorio.

La biodiversità e la tutela del territorio
Castelli ha infine parlato della biodiversità della piana di Castelluccio, simbolo di un paesaggio fragile ma ricco di vita. «Con il calo demografico, le sterpaglie stanno invadendo l’area, minacciando la biodiversità. Ma Castelluccio rappresenta un esempio virtuoso dove l’uomo, con il suo lavoro, preserva un ecosistema ricco e variegato, dalle lenticchie alle aquile».

Un messaggio di speranza
Concludendo il suo intervento, Castelli ha citato una famosa frase di Sant’Agostino: “Ex malo bono” (dal male può nascere il bene). Il terremoto, nonostante il dolore che ha causato, ha aperto gli occhi su una maggiore consapevolezza del nostro patrimonio storico, artistico e ambientale, e ha rafforzato il senso di comunità. «Dal terremoto può scaturire qualcosa di buono, come la nostra unione per affrontare le difficoltà. Grazie a tutti voi», ha dichiarato, concludendo con una nota di speranza in una la sala gremita di persone. La mattinata si è conclusa con un caloroso applauso dei presenti, testimonianza di come il territorio colpito dal sisma stia tornando a vivere grazie alla solidarietà e all’impegno collettivo.

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